Meteo: Capodanno, si cambia musica!

È tornata l’alta pressione subito dopo Natale e pare proprio che ci farà compagnia anche nei prossimi giorni, all’avvio del 2025. Il giorno di Capodanno, dunque, vedrà condizioni meteo tranquille e stabili in ogni angolo d’Italia, seppur con le dovute differenze tra Nord e Sud.

 

In particolare, al Nord, si prevede la presenza di nebbie fitte e persistenti in Val Padana. Questi banchi di nebbia tenderanno a svilupparsi già dalla serata di San Silvestro, ma si diffonderanno e consolideranno nel corso del 1° gennaio, interessando il Piemonte, il Veneto e altre aree del Nord. La visibilità sarà drasticamente ridotta, rendendo difficili gli spostamenti, soprattutto durante le ore di buio. Al Centro-Sud, invece, splenderà diffusamente il sole, con qualche nube bassa presente lungo le coste tirreniche.

 

L’alta pressione non durerà a lungo

Situazioni come queste sono del tutto normali e plausibili in presenza di alta pressione durante l’inverno. Tuttavia, è importante sottolineare che questa configurazione non durerà a lungo!

 

A partire dal 3 gennaio, le carte in tavola cambieranno radicalmente grazie a movimenti a macro scala sull’emisfero boreale, che porteranno inevitabilmente il gelo polare a riversarsi sul vecchio continente. Parte di quest’area molto fredda potrebbe raggiungere l’Italia in diverse circostanze durante il mese di gennaio.

 

La prima perturbazione del 2025

La prima perturbazione del nuovo anno è attesa tra venerdì 3 e sabato 4 gennaio. Porterà piogge inizialmente al Nord, poi al Centro-Sud, con nevicate fino a quote di alta collina. Si tratterà, però, di un normale passaggio perturbato dalla durata di poche ore, senza particolari eventi eccezionali.

 

Possibili nevicate a bassissima quota

Nei giorni successivi, potrebbero giungere altre perturbazioni, via via sempre più fredde, in grado di regalare nevicate a bassissima quota, o addirittura in pianura, non solo al Nord, ma anche al Centro-Sud, specialmente lungo il versante adriatico.

 

Il giorno dell’Epifania, ovvero il 6 gennaio, potrebbe vedere l’arrivo della neve a bassissima quota, o addirittura in pianura, sul Nord-Est, in particolare su Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, grazie a una veloce perturbazione colma di aria fredda artica. Successivamente, entro metà gennaio, altre ondate di freddo, o addirittura di gelo proveniente dall’Est Europa, potrebbero invadere il Mediterraneo. Su questo torneremo nei prossimi editoriali meteo.

Meteo: Capodanno, si cambia musica!