
Risulta eccezionale l’ondata di caldo che sta interessando l’ovest Europa per la fine del mese di maggio in Francia dove nella giornata del 31 sono caduti decine e decine di record di temperatura, alcuni dei quali resistevano da decenni.
Nelle Lande il termometro ha raggiunto i 37°C. A Tolosa-Francazal si sono toccati +34,7°C, superando il precedente primato di +33,9°C stabilito il 29 maggio del 1943. A Pau si è toccata la soglia dei +34,6°C, superando i +34,1°C del 30 maggio 1996. Più a nord, a Niort, si sono raggiunti +33,7°C, ben oltre i +32,4°C registrati il 26 maggio 2017. A Brive-Laroche i +33,6°C hanno superato il record del 2001 di + 32,9°C, mentre Brive-Souillac ha segnato +33,4°C, battendo i +32°C del 18 maggio 2022.
Anche Bergerac ha visto cadere il proprio primato con +33,5°C così come Angoulême dove i 33,2°C hanno superato i 32°C registrati nel maggio 2022.
A Saint-Girons la temperatura ha raggiunto i +32,9°C, superando il precedente record di +32,1°C che resisteva dal lontano 27 maggio 1967.Le Mans ha toccato +32,6°C, battendo i +32,4°C del 2005, e anche Tours ha stabilito un nuovo primato con +32,2°C, sopra i +31,8°C del 2005. Stesso valore registrato anche ad Avord, dove si sono superati i +31,1°C sempre del 2005.
Considerando le reti meteorologiche secondarie, i record battuti in un solo giorno superano i 150.
Il caldo eccezionale per questi ultimi giorni di primavera riguarda il Portogallo dove il termometro ha sfiorata i 40°C. Questa soglia è stata superata in Spagna.
Il fatto che oltre 150 record mensili siano caduti in un solo giorno in Francia non è soltanto una curiosità meteorologica ma è il sintomo di un clima che sta cambiando struttura e comportamento.
Questi valori eccezionali, soprattutto per la fine del mese di maggio, non sono episodi isolati ma fanno parte di un trend climatico sempre più evidente.
Le ondate di caldo iniziano prima, durano di più e colpiscono con maggiore intensità anche in periodi dell’anno diversi dall’estate.
Sempre più spesso ci confrontiamo con una eccezionalità che diventa ricorrente, il che è il vero segnale d’allarme: non tanto il singolo record, ma la frequenza con cui i record vengono riscritti. In questo contesto, non è allarmismo osservare questi dati, ma consapevolezza. E senza consapevolezza, il rischio è che l’anomalia diventi la nuova abitudine, senza che ce ne accorgiamo.