
Parlare ancora di caldo estremo come fosse una novità non ha più senso. L’estate 2025 sta semplicemente confermando una tendenza ormai consolidata, quella di un clima sempre più squilibrato, dove l’eccezione non è l’ondata di calore, ma semmai la sua assenza. Chi cerca un colpo di scena dal meteo di AGOSTO, rischia di inseguire un’illusione: l’anticiclone africano è ancora lì, saldo, e pronto a durare.
La vera anomalia? Un ritorno alla normalità
Negli anni ’90 o nei primi 2000, un’estate come questa sarebbe stata considerata estrema. Oggi, al contrario, il caldo eccessivo non fa più notizia. È diventato routine. Le perturbazioni atlantiche, che un tempo caratterizzavano le estati italiane con temporali rinfrescanti e passaggi instabili, sono quasi scomparse. Così come gli inverni rigidi o gli autunni piovosi, ormai rari e discontinui.
Il vero colpo di scena, oggi, sarebbe una discesa fredda autentica a FERRAGOSTO, oppure una settimana intera di pioggia atlantica a metà agosto. Ma nessuna mappa al momento suggerisce scenari simili. E le previsioni stagionali per la prima parte del mese confermano un clima ostile, afoso, pesante, tanto al Nord quanto al Centro-Sud.
Aspettarsi novità è poco realistico
L’estate del 2023 ha già portato l’Italia vicina a soglie termiche storiche: in alcune zone interne del SUD, i 48–49°C sono stati sfiorati. Per parlare di nuovi record assoluti servirebbero condizioni meteo ancora più estreme, che al momento sembrano possibili ma non imminenti. Tuttavia, anche senza toccare punte eccezionali, il disagio climatico si misura nella durata più che nel picco.
È questo il vero cambiamento: non ci si libera più dal caldo, neppure di notte, e anche le città che una volta garantivano un minimo di sollievo, ora si trasformano in camere d’aria stagnante. L’estate africana è diventata strutturale, e lo dimostrano i modelli climatici che analizzano le ultime cinque stagioni.
Previsioni meteo e aspettative cupe per la prima metà di agosto
I prossimi giorni non porteranno sorprese: il caldo tornerà a salire, e l’umidità aumenterà soprattutto sulle regioni tirreniche e nelle aree interne. Il SUD ITALIA e le Isole Maggiori rischiano di essere ancora una volta i settori più esposti, con temperature che, tra il 10 e il 15 AGOSTO, potrebbero avvicinarsi ai 40°C reali, con valori percepiti ancora più alti.
Non sono solo le previsioni a breve termine a preoccupare. Anche gli scenari stagionali, aggiornati nei centri internazionali di riferimento, delineano una tendenza poco incoraggiante: nessun vero break, nessuna rinfrescata di rilievo all’orizzonte fino almeno alla seconda metà del mese. Tutto lascia pensare a una replica perfetta degli ultimi anni, dove il caldo non accenna a mollare la presa prima di SETTEMBRE inoltrato.
L’estate 2025 non fa eccezione: conferma solo la nuova regola
Dopo un GIUGNO torrido e un inizio di LUGLIO turbolento, si sperava in un cambio di passo. Ma le dinamiche meteo hanno riportato in alto le temperature e abbassato l’umore. Le ultime settimane ci riportano alla realtà: non esistono più estati normali, e il caldo estremo è ormai la norma, non l’eccezione.
I conti veri si faranno solo alla fine, tra la terza decade di SETTEMBRE e l’inizio dell’AUTUNNO. Ma già adesso le sensazioni sono quelle di un film già visto, ripetuto ogni anno con lo stesso copione, solo con variazioni minime. E proprio per questo, è difficile essere ottimisti.
Per esplorare le analisi climatologiche di lungo periodo, puoi consultare la home page del Copernicus Climate Change Service (link no follow).
Un possibile tema per il prossimo approfondimento potrebbe essere: Come stanno cambiando le notti estive italiane: il problema delle minime tropicali e del sonno negato dal caldo urbano. Se vuoi, lo scrivo.
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