Meteo, addio “Bella Stagione”, l’Estate mediterranea ci ha lasciati

(TEMPOITALIA.IT) Estate mediterranea in trasformazione
L’Estate mediterranea non somiglia più a quella che molti ricordano: i dati climatologici rivelano un profondo mutamento della struttura stagionale, accompagnato da un innalzamento costante delle temperature medie e da un progressivo slittamento dei confini temporali della stagione calda.

 

Dati termici incontrovertibili
Le più recenti serie storiche dimostrano che la temperatura è aumentata in modo uniforme, anche se con intensità variabile in base all’orografia, alla vicinanza del mare o alla presenza di isole di calore urbane che si sono espanse negli ultimi decenni. L’aumento termico non è una sensazione né un’opinione: è certificato da misurazioni strumentali che parlano di una crescita delle temperature medie annue e, in particolare, di quelle estive.

 

Un esempio? L’ultimo mese di Luglio
Il mese di Luglio terminato da poco, benché sopra media in Italia e in modo piuttosto netto, di quasi 2°C, rispetto alle medie climatologiche del periodo 1961-90, è stato sostanzialmente in media col periodo climatologico successivo 1991-2020. Significa che in trent’anni le temperature medie di Luglio in Italia si sono alzate di quasi 2 gradi.

 

Addio anticiclone delle Azzorre
A guidare il cambiamento è la sostituzione del mite Anticiclone delle Azzorre con il ben più arroventato Anticiclone Subtropicale, capace di trasportare aria calda direttamente dal Deserto del Sahara fin sopra le nostre latitudini. La nuova dinamica barica alimenta ondate di calore più intense, anticipate e persistenti rispetto a quelle registrate fino a pochi decenni fa.

 

Impatti su temperatura e precipitazioni
Non è soltanto l’ago del termometro a salire: anche il regime pluviometrico risulta stravolto. Le precipitazioni si presentano meno frequenti, ma quando arrivano lo fanno in forma di rovesci violenti, capaci di provocare in poche ore danni idrogeologici e lunghi periodi di siccità alternati ad alluvioni lampo.

 

Quattro mesi di caldo continuo
I canonici tre mesi estivi non bastano più a descrivere il quadro reale: maggio e settembre mostrano ormai caratteristiche termiche più vicine all’Estate che non a Primavera e Autunno. Il risultato è un intervallo caldo che può estendersi anche per quattro mesi consecutivi, con ripercussioni su agricoltura, ecosistemi e consumo energetico. (TEMPOITALIA.IT)

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