
(TEMPOITALIA.IT) Il quadro stagionale che si va delineando lascia intendere che l’Inverno potrebbe mostrarsi più freddo del recente passato anche su parte dell’Europa e sul Mediterraneo, Italia inclusa. Abbiamo analizzato le prime proiezioni stagionali e, pur con la dovuta prudenza, emergono indizi che legano La Niña, la QBO e l’assetto dell’Oceano Atlantico a un possibile indebolimento del Vortice Polare, condizione che potrebbe favorire irruzioni fredde e fasi instabili nel cuore della stagione.
Cosa suggeriscono le prime proiezioni stagionali
Già l’Autunno potrebbe presentare peculiarità di rilievo, tra episodi precoci di freddo e piogge localmente abbondanti. L’attenzione, però, è rivolta all’Inverno, che potrebbe beneficiare di un insieme di pattern capaci di alterare la circolazione emisferica in senso freddo.
Il ruolo di La Niña e del Vortice Polare
Il progressivo raffreddamento delle acque del Pacifico equatoriale associato a La Niña potrebbe generare ripercussioni importanti sul Vortice Polare. In molte annate, con probabilità non trascurabili, La Niña si accompagna a riscaldamenti stratosferici improvvisi: un rapido rialzo delle temperature alle alte quote in grado di destabilizzare la struttura del vortice, talvolta fino a un collasso parziale della sua circolazione. In simili assetti, diventano più plausibili scambi meridiani e irruzioni di aria fredda verso Europa, Asia e anche USA.
QBO: cosa significa e perché conta
La QBO descrive la direzione e l’intensità dei venti stratosferici tropicali e alterna fasi in media ogni 17 mesi circa. Quando prevalgono venti da ovest si parla di QBO positiva, mentre con venti da est la QBO è negativa. Le proiezioni più autorevoli indicano che, quest’anno, l’indice potrebbe orientarsi da est, quindi su valori negativi. Gli Inverni con QBO negativa hanno spesso buone chance di risultare freddi su ampie porzioni dell’emisfero settentrionale, perché contribuiscono a un Vortice Polare debole; in combinazione con La Niña, il segnale potrebbe rafforzarsi.
Europa, Mediterraneo e Italia: dove il segnale freddo appare più credibile
Uno dei modelli stagionali più affidabili, quello europeo di ECMWF, mostra in diverse corse temperature inferiori alle medie su Europa centro-occidentale e parte del Mediterraneo, Italia compresa, per lunghi tratti dell’Inverno. Se questo quadro venisse confermato, rispetto alle ultime stagioni rappresenterebbe una svolta meteo-climatica di rilievo, con maggiori occasioni per freddo e instabilità anche alle nostre latitudini.
Serve anche l’Atlantico: il tassello che può fare la differenza
La QBO da sola non basta. Il comportamento dell’Oceano Atlantico e la disposizione delle onde planetarie devono collaborare perché il pattern prenda la forma “giusta”. Un getto polare più ondulato, saccature atlantiche incisive e un corretto allineamento dei centri di azione potrebbero essere i fattori in grado di tradurre il segnale stratosferico in effetti concreti alle medie latitudini. Su questi aspetti parleremo nel dettaglio nelle prossime settimane man mano che le proiezioni si aggiornano.
Credit: per la redazione dell’articolo abbiamo analizzato i dati di ECMWF e CFS/NOAA. (TEMPOITALIA.IT)
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