
Negli ultimi giorni la Penisola Iberica è stata travolta da incendi boschivi senza precedenti, con oltre 115.000 ettari bruciati in una sola settimana, concentrati in particolare su Galizia, Castilla y Leon ed Extremadura. In Galizia, il rogo di Chandrexa de Queixa ha superato le 17.000 ettari cancellando intere foreste e costringendo al confinamento di numerosi villaggi. In Castilla y León, ventisei focolai attivi, specie nelle province di Leon e Salamanca, hanno richiesto evacuazioni massive, tra cui circa 3.000 persone evacuate da 15 località e il blocco temporaneo della linea AVE tra Madrid e la Galizia. In Extremadura, l’incendio nella zona di Jarilla si è riattivato il 16 agosto, raggiungendo oltre 6.000 ettari bruciati. Segura de Toro e altri centri sono stati confinati o evacuati, coinvolgendo circa 700 persone tra residenti e abitanti confinati. Solo in Spagna i roghi hanno causato almeno tre vittime, con un grave impatto su infrastrutture e trasporti.

Parallelamente in Portogallo, gli incendi si sono intensificati in diverse zone del nord e centro, sono state mobilitate oltre 5.000 unità tra vigili del fuoco, mezzi terrestri e aerei, e dichiarata la “calamità nazionale“. Tra le immagini infernali anche un fenomeno straordinario, un vero e proprio tornado di fuoco che si è formato nell’area di Aguiar de Beira, causando devastazione e la morte dell’ex sindaco Carlos Damaso, coinvolto nei soccorsi.
