Quando la tripla La Niña incontra El Niño: la scintilla che ha acceso il 2023

 

 

(TEMPOITALIA.IT) Il 2023 è stato l’anno in cui il pianeta ha vissuto un’accelerazione improvvisa del riscaldamento globale, con valori record registrati già a partire da settembre. Un fenomeno inatteso, poiché molti climatologi si aspettavano il picco soltanto all’inizio del 2024.

 

Una delle possibili spiegazioni arriva dalle acque del Pacifico, che per tre anni consecutivi sono rimaste intrappolate in una condizione rara e prolungata di La Niña, la cosiddetta “tripla immersione”. Questa situazione ha raffreddato la superficie marina e favorito la formazione di nubi basse, capaci di riflettere parte della radiazione solare nello spazio.

 

Quando nel 2023 è comparso El Niño, la transizione è stata così brusca da innescare conseguenze eccezionali sulla circolazione atmosferica e sulle precipitazioni nell’area del Pacifico occidentale. Il mare ha rilasciato una quantità di calore superiore al previsto, mentre nel settore orientale una drastica riduzione della copertura nuvolosa ha permesso all’atmosfera di trattenere ancora più energia solare.

 

Secondo Julius Mex dell’Università di Lipsia, che ha coordinato un gruppo di ricerca basato su modelli climatici e osservazioni storiche, è proprio questa combinazione ad aver amplificato la rapidità del riscaldamento. Anche Karsten Haustein, climatologo della stessa università, sottolinea che una lunga fase di La Niña trattiene calore negli strati profondi dell’oceano, fino a quando, inevitabilmente, viene rilasciato.

 

Il climatologo Richard Allan dell’Università di Reading concorda sulla centralità del cambiamento della copertura nuvolosa, ma evidenzia che il ruolo dell’azione umana resta cruciale. La crescita delle concentrazioni di gas serra e la diminuzione degli aerosol inquinanti, che in passato contribuivano a schermare la luce solare, hanno reso il pianeta più vulnerabile a variazioni estreme.

 

Questi fattori combinati hanno reso possibile un aumento delle temperature globali senza precedenti, spingendo gli studiosi a considerare l’interazione tra forzanti naturali e attività antropiche come chiave per comprendere la nuova traiettoria climatica della Terra.

 

Fonti scientifiche:
Research Square – DOI: 10.21203/rs.3.rs-6958463/v1
New Scientist – Rare ‘triple-dip’ La Niña may explain why 2023 was so hot
University of Leipzig – Climate Research Updates
University of Reading – Department of Meteorology

  (TEMPOITALIA.IT)

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