

(TEMPOITALIA.IT) Il mese di settembre sta mostrando tendenze meteo davvero inquietanti. Sempre più spesso il primo mese dell’autunno meteorologico sembra in realtà un’estensione della stagione calda. È capitato, in alcune occasioni, di avere addirittura delle temperature completamente paragonabili a luglio e agosto. E non solo al Meridione. Quest’anno in realtà va in maniera un po’ diversa. Ma la solfa non cambia.
Contrasti marcati
C’è un problema. Che abbiamo già analizzato più volte. Quando arrivano le prime infiltrazioni d’aria più fresca dall’Atlantico o dal Nord Europa e trovano al suolo aria molto calda, ecco importanti contrasti tra masse d’aria diverse. Da cui nascono cluster temporaleschi violenti e fenomeni talvolta estremi.
È da sempre così. Solo che negli ultimi anni questa estremizzazione meteo è diventata molto più forte. Se una volta le divergenze termiche tra suolo e bassi strati che erano proprio tipiche del periodo agosto-ottobre, adesso si prolungano non solo per tutto l’autunno ma anche addirittura per buona parte dell’inverno.
Sta cambiando il modo di percepire l’autunno
Nel complesso, settembre si è trasformato in un mese molto più estremo (e spesso estivo) rispetto al passato: mentre una volta rappresentava un lento e regolare passaggio verso l’autunno, adesso ci aspettiamo periodi di calma piatta alternati a improvvise perturbazioni molto violente.
Questo cambiamento è diventato evidente soprattutto nell’ultimo decennio. Eventi che un tempo erano tipici della fine di agosto ora si verificano più tardi, talvolta inglobando persino ottobre. Le classiche transizioni stagionali sono ormai quasi scomparse, sostituite da veri e propri burrasche e, come se non bastasse, pure da una maggiore incidenza di fenomeni estremi come nubifragi, grandinate e temporali violenti. Gli esempi di questi giorni sono sotto gli occhi di tutti. E purtroppo non saranno gli unici.
Attori predisponenti
Molti lettori sanno che uno degli elementi che che gioca un ruolo fondamentale è l’aumento costante del calore a disposizione, cosa che di recente avviene sempre con maggiore frequenza. Mari e terre restano più caldi a lungo e questo surplus di energia diventa il carburante perfetto per la nascita di fenomeni meteo di una certa intensità, spesso anche estremi.
Secondo le prime tendenze, lo scenario nelle prossime settimane non dovrebbe discostarsi molto da quello vissuto di recente: temperature mediamente sopra la norma e un’atmosfera predisposta fornire rischio di eventi violenti. Paradossalmente, dato l’enorme calore in gioco, più saranno frequenti le perturbazioni i maggiori risulteranno i rischi legati a fenomenologia violenta.
Ottobre
Non andrebbe meglio a inizio ottobre. Il mare, ancora surriscaldato dall’estate e dal caldo settembrino, diventerebbe una fonte di energia pronta ad alimentare temporali violenti. Basterebbero piccole irruzioni di aria più fredda per innescare fenomeni potenzialmente esplosivi, in particolare nelle regioni meridionali e sulle Isole Maggiori. Oltretutto, se le tendenze di un autunno perturbato saranno rispettate, è possibile che il rischio emerga in più occasioni, com’è successo di recente.

Mesi turbolenti
Un altro aspetto da non trascurare riguarda il comportamento delle perturbazioni atlantiche. In questo periodo dell’anno, e a maggior ragione a ottobre e novembre, riescono più facilmente a penetrare nel bacino del Mediterraneo, approfittando di un anticiclone meno solido. Gli scambi meridiani, cioè le interazioni tra correnti fresche provenienti da nord e masse d’aria bollente provenienti dal Sahara, inizieranno ad esasperarsi. È da qui che aumentano i pericoli.
Nubifragi improvvisi, temporali autorigeneranti, grandinate di anche di grosse dimensioni e raffiche di vento tempestose diventano sempre più probabili in questo contesto. Al tempo stesso, non mancheranno giornate serene e persino molto calde, con cieli totalmente sgombri da nuvole e ovviamente temperature che ricordano ancora la piena estate. Ecco perché gli scenari meteo dei prossimi mesi sono piuttosto confusi…
Nota di margine
Il nostro team di esperti ha redatto l’articolo consultando gli autorevoli scenari del modello ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) e confrontandoli con quelli emessi da Global Forecast System (GFS) per le previsioni meteo. (TEMPOITALIA.IT)
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