
(TEMPOITALIA.IT) L’aria di Novembre avrebbe dovuto profumare di foglie bagnate e primi freddi. Invece, dopo il passaggio instabile tra Domenica 2 e Lunedì 3 Novembre, una bolla d’aria mite è pronta a dilatare l’autunno come un elastico. L’orizzonte, da Martedì 4 Novembre, si schiarirà all’improvviso e il termometro salirà di qualche tacca oltre le attese. Non è un miraggio: in diverse zone d’Italia avremo giornate dal sapore quasi estivo.
C’è chi guarderà il cielo terso chiedendosi se l’inverno sia davvero alle porte. E c’è chi, in Lazio, Campania o Sicilia, percepirà il sole più alto del previsto, un tepore pieno che smorza il ricordo delle piogge recenti. La storia però non finisce qui. Dietro la quiete, l’Anticiclone subtropicale prepara una scenografia più complessa, fatta di aria compressa nei bassi strati, nebbie all’alba e differenze nette tra pianura e collina. Per capire cosa ci attende, dobbiamo entrare nel motore dell’atmosfera.
Il ritorno dell’anticiclone africano: la dinamica che scalda l’autunno
Il protagonista è un promontorio di alta pressione in risalita dal Sahara che rimette ordine sul Mediterraneo centrale dopo l’impulso atlantico del fine settimana. In presenza di un anticiclone robusto, l’aria scende di quota, si comprime e si riscalda, favorendo cieli limpidi e scarsa nuvolosità. È una configurazione ben nota sulla Penisola, ma resta notevole trovarla così marcata nella prima decade di Novembre.
I principali sistemi previsionali globali, come quelli del Centro Europeo (ECMWF) e il Global Forecast System della NOAA, inquadrano per l’Europa meridionale una fascia con anomalie termiche positive su base settimanale, coerenti con condizioni stabili e miti. Le mappe d’insieme, che sintetizzano le medie di più scenari, indicano uno scarto rispetto al clima di riferimento sufficiente a spingere le massime oltre le medie stagionali. Nella pratica quotidiana significa pomeriggi tiepidi, poca ventilazione e notti più fredde in pianura per effetto dell’inversione.
Dove farà più caldo e perché: l’Italia spaccata tra pianure grigie e colline luminose
La risalita anticiclonica non colpirà in modo uniforme. Al Centro-Nord i valori massimi tenderanno a superare spesso 20 °C, specie nelle aree lontane da nebbie e ristagni umidi. Al Sud e sulle Isole Maggiori il surplus di radiazione e la minor interferenza delle nubi permetteranno picchi più elevati, con valori prossimi o localmente superiori a 25 °C. Tratti di Lazio, Campania, Puglia e Sicilia potranno vivere giornate dal profilo tardo-primaverile, e città come Roma, Frosinone, Napoli e Palermo rientrano tra i centri dove l’escursione termica giornaliera potrà accentuarsi, con pomeriggi miti e mattine fresche.
Il paradosso si vedrà in Pianura Padana e nelle valli del Centro Italia: sotto la cupola anticiclonica l’aria, compressa e poco rimescolata, facilita la formazione di foschie e nebbie tra la notte e il primo mattino. A bassa quota si potrà dunque percepire un clima più smorzato e umido, mentre basta salire di qualche centinaio di metri per ritrovare sole, visibilità eccellente e temperature più elevate. È la classica firma delle inversioni termiche autunnali.
Che cosa rende “anomala” questa fase: le medie cambiano, e cambiano anche le frequenze
Parlare di anomalia non significa evocare eccezionalità assolute, ma osservare uno scarto statisticamente rilevante rispetto a ciò che ci aspetteremmo nella prima parte di Novembre. Negli ultimi anni i dataset europei e internazionali hanno documentato un aumento delle temperature e una maggiore persistenza di regimi anticiclonici anche in Autunno. Gli aggiornamenti climatici europei mostrano come la frequenza di episodi miti tardi nella stagione sia aumentata, in parallelo all’innalzamento della temperatura media e alla maggiore variabilità su scala sinottica. In questo contesto, una finestra stabile e calda a inizio mese è perfettamente coerente con il quadro contemporaneo.
Va inoltre ricordato che gli episodi miti di Novembre sono modulati dal disegno a grande scala: quando le saccature atlantiche scorrono più a Nord e si organizza un corridoio di alta pressione tra Africa settentrionale e Mediterraneo centrale, l’Italia tende a ritrovarsi sul lato caldo del flusso. È esattamente lo schema che i modelli stanno evidenziando in questa fase.
Modelli, previsioni e limiti: cosa dicono ECMWF, GFS e ICON
Le indicazioni operative nascono dall’incrocio di più modelli. Il sistema d’ensemble del Centro Europeo (ECMWF) fornisce scenari probabilistici fino a diverse settimane, utili a cogliere i segnali di anomalia a scala sub-stagionale. Il GFS della NOAA integra quattro componenti accoppiate – atmosfera, oceano, suolo e ghiaccio marino – con aggiornamenti giornalieri che consentono di seguire l’evoluzione sinottica con buona risoluzione temporale. Il modello ICON del DWD, con i suoi innesti regionali su Europa, aggiunge dettaglio nella rappresentazione dei campi di temperatura, vento e nubi.
La convergenza dei diversi sistemi verso un consolidamento anticiclonico tra Martedì 4 e i giorni immediatamente successivi rafforza la fiducia in un periodo stabile e mite, pur con le fisiologiche incertezze legate a nebbie e microclimi locali. In presenza di inversioni, la differenza tra una pianura avvolta dalla foschia e una collina soleggiata può tradursi in 5–7 °C di scarto nelle ore centrali. È uno dei motivi per cui, durante questi regimi, le temperature in quota o sulle pendici appenniniche risultano più alte di quelle registrate nei fondovalle.
Fino a quando durerà: la finestra mite e gli scenari per la prima decade
Gli scenari d’insieme suggeriscono che la fase stabile possa proseguire almeno fino alla fine della prima decade di Novembre, con progressivi tentativi di riattivazione del flusso atlantico verso l’Europa occidentale, preceduto però da un probabile impulso mediterraneo già nel fine settimana. Un eventuale cambio di rotta – fatto di correnti più umide e fresche e di un ritorno di nubi e precipitazioni – resta al momento una tendenza e non un dato acquisito. In assenza di ingressi organizzati, l’anticiclone può mantenere il suo presidio con pochi aggiustamenti, lasciando spazio a giornate serene in collina e a grigiore mattutino nelle pianure interne.
Che cosa ci racconta questo episodio sul clima che cambia
Osservare un Novembre con tratti quasi estivi non significa che l’inverno sia cancellato, ma conferma una tendenza: le alte pressioni subtropicali riescono più spesso a spingersi verso l’Europa anche a stagione inoltrata, favorendo ondate di caldo fuori stagione. Le cronache climatiche degli ultimi anni, insieme alle sintesi internazionali, inquadrano questo comportamento come parte di un riscaldamento globale che non agisce solo sui valori medi, ma anche sulla durata e sulla frequenza dei regimi atmosferici. Il risultato è un autunno che, a tratti, assume sembianze di tarda estate, alternando parentesi miti ad accelerazioni temporalesche quando il flusso atlantico torna a farsi sentire.
Credit: ECMWF, Copernicus Climate Change Service, World Meteorological Organization, NOAA NCEP Global Forecast System, DWD ICON Model (TEMPOITALIA.IT)
Meteo, ecco il CALDO fuori stagione: fino a 25°C in queste quattro regioni