Colpo di coda dell’Estate: il caldo torna in Italia, ecco dove e quando

(TEMPOITALIA.IT) L’orientamento di questa stagione sembra essere sempre più proiettato verso una crescente estremizzazione climatica. Da una parte abbiamo assistito a una forte irruzione d’aria fredda che, pur avendo interessato anche l’Italia, ha colpito in modo più esteso e con fenomeni ben diversi i Balcani, dove la neve è caduta fino a 200 metri di quota.

 

Ma le condizioni meteo sono destinate a cambiare repentinamente nei prossimi giorni: già ora una perturbazione sta abbordando l’Italia. Essa fa parte di quell’uragano extratropicale che ha i suoi minimi attualmente verso le Shetland, isole situate a nord della Scozia. In Scozia si è abbattuto un vero e proprio uragano, con raffiche di vento misurate da stazioni meteo ufficiali che hanno superato i 180 km/h: un’intensità paragonabile all’uragano che ha interessato le Azzorre appena una settimana fa.

 

In pochi giorni, dunque, abbiamo osservato sullo scacchiere europeo una serie di situazioni meteorologiche estreme: un’irruzione d’aria fredda proveniente dalla Russia, preceduta da un uragano che ha raggiunto le Azzorre per poi dirigersi verso il Portogallo come tempesta extratropicale. Quest’ultima ha colpito la Spagna, intensificandosi sul Tirreno e provocando alluvioni lungo le coste orientali spagnole e nelle Baleari, nubifragi in Sardegna, alluvioni lampo in Sicilia, nubifragi a Malta e infine maltempo anche sulla Grecia meridionale.

 

Successivamente, come riportato ieri, un uragano ha interessato la Scozia e ora si dirige verso la Norvegia, dove tenderà ad attenuarsi, muovendosi poi verso la Polonia e trascinando con sé aria polare. In parallelo, sull’Europa sud-occidentale si sono verificati contrasti termici notevoli: aria molto calda è risalita dal Marocco verso la Spagna, dove venerdì 3 ottobre si sono raggiunti 36 °C. Dunque, mentre sui Balcani cadeva la neve, nella Spagna si registravano temperature estive, praticamente alla stessa latitudine.

 

Per fortuna, l’Italia è rimasta finora in parte esente da fenomeni così estremi, ma occorre prestare attenzione: il Mar Mediterraneo, ancora molto caldo rispetto all’Oceano Atlantico, potrebbe facilmente innescare nuovi fenomeni meteo intensi. Analizzando la tendenza delle prossime due settimane, si delinea un vero e proprio balletto atmosferico tra aria calda in risalita e aria fredda in discesa dalle regioni polari. Il Polo Nord infatti si sta raffreddando rapidamente e, sebbene non presenti ancora il gelo estremo tipico della Siberia, il freddo artico appare molto strutturato ai vari livelli atmosferici, in grado di innescare instabilità e maltempo marcato.

 

A questo punto sorge spontanea una domanda: avremo una seconda estate in ottobre? Considerando l’attuale variabilità atmosferica, che si manterrà almeno fino a metà mese, non ci sono certezze. Le previsioni meteo oltre pochi giorni restano altamente volatili: cambiano di continuo. Alcuni modelli avevano previsto una nuova irruzione fredda, ma ora sembra che questa possa solo sfiorare l’Italia. Altri invece ipotizzano un espandersi dell’alta pressione africana.

 

Ci troviamo dunque di fronte a una situazione meteo anomala e instabile, con forti variazioni di pressione e temperatura, caratteristiche più tipiche dei climi continentali. Quando simili dinamiche si verificano nel Mar Mediterraneo, sono spesso foriere di eventi meteo estremi. Tuttavia, questi fenomeni intensi non riguardano solo il Mediterraneo: l’uragano che ha colpito la Scozia, la tempesta sul Mare di Norvegia e le nevicate sui Balcani dopo il 10 ottobre ne sono esempi eloquenti.

 

Viviamo dunque una fase di estremizzazione climatica, probabilmente accentuata dai cambiamenti climatici. L’intero globo registra temperature sopra la media, una realtà che ormai si ripete da anni. L’America settentrionale, in particolare il settore centro-orientale, è attualmente investita da una eccezionale ondata di caldo estivo, con picchi di temperatura nella regione dei Grandi Laghi, coinvolgendo anche gli Stati Uniti orientali, il Canada, il Labrador e le regioni settentrionali canadesi. Lì la situazione è definita “heat dome“, un fenomeno di cui si è parlato molto anche durante l’estate.

 

In questa fase, l’Italia si trova invece in una anomalia termica negativa, con temperature sotto la media: nulla che richiami l’inverno, ma piuttosto un autunno avanzato. Tuttavia, con l’arrivo delle nuove perturbazioni, le temperature notturne, finora in calo, torneranno a salire a causa della copertura nuvolosa e del cambio d’aria.

 

E allora, l’estate tornerà in Italia? La risposta è no: non avremo una vera e propria estate bis, ma potranno verificarsi ondate di calore fuori stagione nei prossimi mesi, anche in pieno inverno. Questi episodi saranno la conseguenza diretta della forte variabilità atmosferica che stiamo vivendo. Il prossimo caldo anomalo sarà dunque estremo rispetto ai valori medi stagionali, anche se non è ancora possibile stabilire con esattezza quando si manifesterà. Le ultime proiezioni meteo iniziano a ridimensionare la possibilità di una calura eccezionale nella seconda decade di ottobre, ma non tutti i modelli matematici sono concordi su questo punto.

 

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