Le devastanti inondazioni e frane che hanno colpito l’Indonesia, lo Sri Lanka, la Thailandia e alcune zone della Malesia continuano a provocare un bilancio drammatico, con oltre 1.500 vittime confermate e decine di migliaia di dispersi e sfollati.
In Indonesia, la nazione più colpita, si registrano 867 morti e 521 persone ancora disperse; nelle province di Aceh e Sumatra molte comunità restano isolate a causa di ponti e strade crollati, e l’esercito sta intervenendo con ponti provvisori, airdrop di aiuti e sistemi mobili di purificazione dell’acqua.
Lo Sri Lanka conta circa 486 vittime, migliaia di case distrutte e oltre 220.000 persone sfollate; molte aree collinari restano inaccessibili a causa di frane e crepe nel terreno, mentre i primi aiuti internazionali arrivano da India, Pakistan ed Emirati Arabi Uniti.
In Thailandia, con 185 morti, molte zone hanno riottenuto acqua ed elettricità, ma centinaia di migliaia di persone restano colpite da danni a case e infrastrutture.
Anche la Malesia segnala alcune decine di morti e sfollati. Le operazioni di soccorso proseguono con mezzi militari e aerei, ma l’accesso alle zone più colpite rimane difficoltoso e la ricostruzione sarà un compito lungo e complesso.