
La capitale argentina ha vissuto una giornata storicamente gelida: mercoledì 2 luglio il termometro è sceso a -1,9°C a Buenos Aires, facendo segnare la temperatura più bassa registrata dal 1991. Ancora più estremo il valore registrato a El Palomar, nell’area metropolitana, dove si sono toccati i -7,4°C, la seconda temperatura più bassa dal 1935.
L’ondata di freddo polare che ha investito gran parte del paese ha portato nevicate in zone insolite come Miramar, Mar del Plata e Tucuman, oltre a temperature fino a -15°C in Patagonia tra fine giugno e inizio luglio. A Maquinchao, si è toccata la punta minima di -12°C mercoledì, dopo i -18°C del giorno prima.
Almeno nove persone senza fissa dimora sono morte per ipotermia, mentre il freddo intenso ha causato interruzioni di corrente in alcune zone della capitale argentina, a causa dell’elevata domanda energetica.
Un graduale miglioramento è atteso da giovedì, con l’arrivo di venti settentrionali che favoriranno un lento aumento delle temperature.