
ll Giappone ha appena concluso l’estate più calda mai osservata. A confermarlo è l’Agenzia meteorologica nazionale JMA, secondo cui tra giugno e agosto 2025 la temperatura media nazionale ha registrato un’anomalia di +2,36°C rispetto alla norma. Un valore senza precedenti, che supera nettamente i record stabiliti soltanto nelle ultime due estati (+1,76°C nel 2023 e 2024).
L’anomalia non si è limitata a singole zone del Paese ma ha investito l’intero arcipelago, con scarti particolarmente elevati nel nord del Paese (+3,4°C). Tutti i valori regionali rappresentano primati assoluti da quando, nel secondo dopoguerra, sono disponibili dati dettagliati.
Gli effetti sono stati tangibili in tutto il Giappone; Tokyo ha vissuto un giugno con 13 giorni oltre i 30°C, un record per il mese. A luglio persino l’isola di Hokkaido, solitamente fresca, ha sfiorato i 40°C. In agosto, Isesaki (prefettura di Gunma) ha toccato i 41,8°C, la temperatura più alta mai registrata nel Paese. Nel complesso il termometro ha raggiunto o superato i 40°C in nove giornate, un primato nazionale.
Su 153 osservatori ufficiali, 132 hanno stabilito nuovi record assoluti di temperatura estiva. E i giorni con valori superiori a 35°C hanno superato le 9.300 occorrenze, la cifra più alta da quando sono disponibili serie omogenee.
Alla base di un’estate tanto estrema si trovano diversi fattori concomitanti: un anticiclone persistente che, fin da giugno, ha imposto stabilità e soleggiamento. Mari insolitamente caldi attorno all’arcipelago, che hanno amplificato le ondate di calore. La posizione geografica del Giappone, circondato da bacini oceanici che si stanno riscaldando più rapidamente della media globale.
Il riscaldamento estivo è una tendenza globale, ma in Giappone appare più rapido e pronunciato. È un segnale che richiama l’attenzione anche su altre aree di media latitudine, dall’Europa al Nord America, dove le estati sono sempre più ridisegnate da ondate di calore, notti tropicali e temperature estreme.