Almeno 15 persone hanno perso la vita e 16 risultano disperse dopo violenti nubifragi che nella notte tra il 15 e il 16 settembre hanno devastato Dehradun e altre aree dell’Uttarakhand e dell’Himachal Pradesh.
Le piogge torrenziali hanno fatto esondare i fiumi Tamsa, Tons e Song, sommergendo villaggi, strade e ponti: il collegamento di Maldevta è stato spazzato via e la strada Sahastradhara-Karligad interrotta in più punti da frane.
Nella zona di Sahastradhara diversi edifici sono stati travolti dal fango, il tempio Tapkeshwar Mahadev è stato sommerso da metri d’acqua e decine di negozi e hotel sono stati distrutti. Le squadre di soccorso di NDRF e SDRF hanno evacuato centinaia di residenti e messo in salvo oltre 200 studenti rimasti intrappolati al Devbhoomi Institute, ma le ricerche dei dispersi continuano in condizioni difficili.
Il primo ministro Yogi Adityanath ha annunciato un indennizzo per le famiglie colpite. I danni stimati superano i 10 crore di rupie: 13 ponti distrutti, 21 strade compromesse, campi agricoli devastati e argini crollati.
Il disastro è legato a piogge monsoniche che si sono insolitamente spinte a nordovest e che hanno portato un surplus di piogge del 67% nella prima metà di settembre. Il capo ministro Pushkar Singh Dhami ha visitato le aree colpite e promesso che soccorsi e ricostruzione procederanno “a ritmo di guerra”.