
A sei giorni dal disastro che mercoledì 28 maggio ha cancellato dalla cartina geografica il villaggio alpino di Blatten, in Svizzera nel Canton Vallese, la situazione secondo gli esperti va stabilizzandosi. La diga naturale creatasi in seguito all’enorme colata di ghiaccio, neve e detriti che ha formato un lago alimentato dal torrente Lonza che solca la valle e che ha sommerso ciò che resta di Blatten, ha trovato una via fuga verso valle e il livello dell’acqua ha iniziato lentamente ad abbassarsi.

Il lago formatosi a Blatten e la diga di Ferden, più a valle, sono sotto sorveglianza continua e per ora non mostrano segni di peggioramento. Tuttavia è ancora troppo presto per abbassare la guardia. L’allerta rimane alta e la situazione viene monitorata di ora in ora. Il consigliere federale Martin Pfister si è recato sul posto per un incontro con la popolazione, gesto simbolico di vicinanza a chi ha perso tutto.

La possibilità di intervenire sulla vasta massa di detriti resta per ora solo teorica. ‘Non appena sarà sicuro, inizieranno i lavori di messa in sicurezza del villaggio e di rimozione dei detriti’, ha riferito Matthias Belwald, presidente del comune di Blatten, sabato pomeriggio. Ma l’instabilità del versante montuoso sopra il villaggio rende pericoloso ogni accesso. La montagna continua a sgretolarsi lentamente e i massi continuano a staccarsi e rotolare verso valle.

Il geologo Raphaël Mayoraz ha confermato che in quota è presente ancora una piccola parte del ghiacciaio che ha originato la frana. Il resto ha lasciato un ampio vuoto, dove ora i blocchi si accumulano. ‘La maggior parte della massa è già scesa, ma non possiamo escludere nuovi movimenti. L’attività continuerà per settimane‘, ha spiegato.

Un segnale positivo arriva dal lago di sbarramento, poiché l’acqua ha cominciato a defluire attraverso la frana, lunga circa 2 km. Il livello è sceso di un metro rispetto a venerdì, e il volume stimato è passato da un milione a circa 800000 metri cubi. Una riduzione significativa, ma che non cancella i rischi. ‘La massa di detriti è instabile e il nuovo fiume che si è formato potrebbe cambiare corso improvvisamente‘, ha riferito Mayoraz. Domenica, alcune squadre specializzate saranno sul posto per sondare il terreno e valutare le prossime mosse.
