
Il tifone Kalmaegi, conosciuto anche come Tino, ha investito con violenza le Filippine centrali, provocando almeno cinque morti, migliaia di sfollati e gravi danni in diverse province. Con venti fino a 195km/h e piogge torrenziali, la tempesta ha travolto case, infrastrutture e strade, lasciando dietro di sé un paesaggio devastato.

Le città di Cebu, Maasin e Lapu-Lapu sono tra le più colpite: in alcune zone, l’acqua ha raggiunto l’altezza della testa delle persone, costringendo intere famiglie a rifugiarsi sui tetti in attesa dei soccorsi. Oltre 160 voli sono stati cancellati, 3500 passeggeri sono rimasti bloccati nei porti e gran parte della regione è senza elettricità.

Un elicottero dell’Aeronautica filippina, impegnato nelle operazioni di soccorso nell’isola di Mindanao, è precipitato durante il maltempo. A bordo si trovavano cinque persone, attualmente disperse. Le autorità non escludono che le condizioni meteorologiche estreme abbiano causato l’incidente.

Secondo l’agenzia meteorologica PAGASA, il tifone, il ventesimo dell’anno per l’arcipelago, potrebbe generare onde di tempesta superiori ai tre metri e colate di fango vulcanico nelle aree più fragili.
