Il 14 marzo è il Pi Greco Day: ecco cosa si celebra e perché è importante

Marzo 14, 2023 Off Di miometeo

Il 14 Marzo per molti potrebbe sembrare un giorno come un altro, ma per altri invece no. Se scriviamo la data in formato anglosassone quello che otteniamo è uno strano 3.14.2020 che scorporato dall’anno rimane 3.14. In molti si staranno domandando: e cosa c’è di strano, non è forse un numero come un altro? In realtà quello che compare è solo l’inizio di una tra le costanti più calcolate e più studiate della storia: il famigerato Pi Greco.  

Ecco così che il 14 marzo è il Pi Greco Day, la festa che celebra la famosa costante che sin dai tempi più remoti ha suscitato un grande fascino tra studiosi e appassionati di matematica. Era il lontano 1988, quando all’Exploratorium, il celebre Museo della Scienza di San Francisco, per iniziativa del fisico Larry Shaw, si tenne la prima celebrazione del Pi greco. Da allora la celebrazione si ripete ogni anno in numerose scuole, università e istituzioni scientifiche di tutto il mondo. Il 12 marzo 2009 la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti d’America ha approvato la Risoluzione H. Res. 224, con la quale sostiene la designazione del Pi Day e la sua celebrazione in tutto il mondo, allo scopo di promuovere e incoraggiare lo studio della matematica.   

Pi Greco Day

Ma cosa è il Pi Greco?
Il pi greco (indicato con il simbolo π) è una costante matematica che è definita come il rapporto tra la lunghezza della circonferenza e il suo diametro. È un numero trascendente, con infinite cifre decimali non periodiche. Le prime tre cifre con cui il pi greco è universalmente conosciuto sono 3,14. Noto anche come la costante di Archimede (da non confondere con i numeri di Archimede), la costante di Ludolph o numero di Ludolph. Contrariamente ad un’idea comune, non è una costante fisica o naturale, quanto piuttosto una costante matematica definita in modo astratto, indipendente dalle misure di carattere fisico.

Ma qual è la sua storia?
Già nel 2000 a.C. i Babilonesi osservarono che la lunghezza della circonferenza di un cerchio era uguale a circa il triplo del suo diametro. Attraverso il Papiro di Rhind (1650 a.C.) sappiamo che gli Egiziani consideravano il valore di  π corrispondente a (16/9)2, pari a circa 3,1605. Nel 12° secolo a.C. i Cinesi usavano nei loro calcoli il valore di  π = 3. La lettura della Bibbia, nell’Antico Testamento, ci conferma che anche gli Ebrei conoscevano il rapporto (considerato pari a 3) tra la lunghezza della circonferenza e il suo diametro. Nel 225 a.C. Archimede di Siracusa indica il valore di  π compreso tra 223/71 e 22/7, approssimativamente 3,1419. Nel 1706 il matematico gallese William Jones introduce per la prima volta il simbolo π (corrispondente alla lettera greca iniziale di Pitagora); successivamente Leonhard Euler (Eulero) lo adotta e contribuisce alla sua diffusione. Nel 1761 Johann Lambert dimostra che  π è un numero irrazionale, cioè non può essere scritto come quoziente di due numeri interi. Il suo sviluppo decimale è infinito e non presenta una regolarità definibile. Nel 1882 il matematico tedesco Ferdinand von Lindemann dimostra che  π è trascendente, cioè non può costituire soluzione di un’equazione algebrica (un’equazione in cui compaiono solo potenze intere di x). In anni più recenti, grazie alla potenza di calcolo dei moderni computer, si è arrivati a trovare le prime 1.241.100.000.000 cifre decimali di pi greco. Pi greco è una costante che compare ovunque e nei modi più inaspettati nella matematica.  

Ma dove lo troviamo questo numero?
Anche se è un numero irrazionale e infinito è stata trovata la presenza di π in natura. Infatti la lunghezza dei fiumi non è casuale, ma è stato scoperto che la lunghezza totale di un fiume
è all’incirca 3,14 volte la distanza in linea d’aria tra fonte e foce. Questo rapporto è tipico soprattutto dei fiumi che scorrono in pianure dalla pendenza poco accentuata.

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