Il Meglio del Peggio – 27/07/2023

Luglio 28, 2023 Off Di miometeo

Questo pezzo è di Andrea Beretta

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Come ampiamente previsto (è il caso di dirlo…) dalla rubrica settimanale di Flavio, il Rescue Team all’arrivo dei primi caldi, s’è scrollato di dosso mesi di inibizioni dovute alla guerra, a morti e funerali di personalità eccellenti e soprattutto al ritorno del sottomedia (qui e qui) in Italia, oltre che delle precipitazioni che hanno perfino cancellato il deficit idrico sul Nord. E s’è risvegliato come Nosferatu al tramonto.

Avendo da recuperare il tempo perduto, Il Rescue Team ha dato sfoggio negli ultimi giorni di numeri davvero notevoli, che ci hanno convinto a riesumare la sempreverde (per usare un termine che piacerebbe perfino a Greta) rubrica “il meglio del Peggio”.

Repubblica così titolava lo scorso 18 Luglio: Il clima estremo sposta l’asse delle vacanze estive verso Nord: “Mai più Italia e Mediterraneo d’agosto, verremo solo in autunno”. Il solito pressapochismo pare regnare sovrano, come dimostrano le frasi selezionate:

  • La crescita delle temperature medie estive nell’Europa Meridionale potrebbe cambiare le abitudini dei turisti (attenzione al condizionale)
  • Il numero delle persone che sperano di viaggiare verso le mete dell’Europa Mediterranea tra giugno e novembre (è) già calato del 10 per cento rispetto allo scorso anno (Repubblica oltre al sondaggio di opinione pare abbia introdotto il sondaggio di speranza)
  • Un altro studio dimostra che il 7,6 per cento dei viaggiatori vedono gli eventi meteo estremi come una delle grandi preoccupazioni per chi programma viaggi tra giugno e novembre (invece evidentemente tutti pianificano senza problemi un viaggio in Lapponia a gennaio, magari in prendisole, o ai Caraibi durante la stagione degli uragani)
  • Tra questi una coppia di norvegesi, tornati a casa con una settimana di anticipo rispetto al previsto dalla loro vacanza nella Tuscia viterbese, viste le temperature massime mai inferiori a quota 35°. “Avevo forti mal di testa, gambe e dita dei piedi si erano gonfiate, mi sentivo sempre più spossata e debole – racconta Anita Elshoy (caso clinico che nemmeno Dr. House potrebbe risolvere)

E via dicendo. Peccato che i dati dei paesi dell’Europa Meridionale, che i nordici improvvisamente aborriscono, dicano l’esatto contrario: in Spagna si parla senza riserve di “ondata di turisti” e “anno da record”, ovviamente con ricadute positive sul PIL, mentre in Costa Azzurra si preannuncia addirittura un’ estate “eccezionale”. Scendendo ancora di latitudine, parrebbe che l’Egitto e l’Arabia Saudita siano tra le destinazioni top del 2023 a livello turistico. Certo, non è l’Europa Meridionale, o forse i 47°C previsti in Sardegna (e forse mai raggiunti) spaventano di più dei 55° C che si possono sperimentare in Arabia.

Ma stavolta non ce la sentiamo di utilizzare solo ironia verso chi fa pubblicità negativa a una delle industrie più importanti del paese, il turismo appunto, danneggiando di conseguenza la nostra economia. Tanto più se si scopre che il pezzo è un copia incolla (con opzione “google translator”) dell’articolo comparso poche ore prima sull’agenzia Reuters, e puntualmente ripreso dai principali quotidiani anglosassoni.

Ma il buon umore ce lo fa tornare inaspettatamente il mitico Corrierone, fino agli Anni 80/90 acerrimo rivale nella guerra editoriale del quotidiano di Scalfari col quale si contendeva il primato delle copie tirate. Forse memore di quei gloriosi tempi, quando le due linee editoriali erano effettivamente distinte e i lettori potevano addirittura sentire due versioni diverse e farsi la propria idea, il quotidiano di Via Solferino smentisce inconsapevolmente, lo stesso giorno,  il giornale degli Elkann, pubblicando questa notiziaPerché a Londra l’estate non è mai arrivata? «Il freddo, tutta colpa dell’Europa».  Essendo il contenuto riservato ai coraggiosi abbonati, riassumiamo qui qualche passaggio:

  • Quell’alta pressione sta seduta lì e continua a far salire il calore da loro – illustra la situazione al Times Simon Partridge, meteorologo del Met Office – ma sfortunatamente ci tiene in questa corrente più variabile, quindi nulla di buono per le prossime settimane». Anche lui ammette che il tempo è «alquanto deludente» per la metà di luglio e che non ci sarà «nulla di particolarmente caldo o soleggiato» per settimane, con «fastidiosi» acquazzoni previsti per i giorni a venire e con le temperature decisamente sotto la media fino almeno alla fine del mese

Val la pena riportare anche la conclusione, di tutt’un altro tenore rispetto agli scenari da Leviatano di Reuters/Repubblica: Però c’è anche chi non ne può più: toglietemi tutto ma non il sole, ha scritto una commentatrice sul Telegraph, annunciando la felice partenza per la rovente Corfù. Tenetevi voi la fradicia estate inglese.

E’ stata naturalmente ripresa dai giornali di tutto il continente la notizia secondo cui il caldo nel 2022 avrebbe provocato il record di morti in Europa…con l’Italia ovviamente in cima alla classifica, giusto per non farci sedere sugli allori. Perfino la Gazzetta dello Sport, lasciati da parte per il momento calcio e gossip (ormai gli unici due argomenti trattati dalla testata), riporta in salsa rosa la sua versione e si guadagna perciò il premio di “Migliore Esordiente 2023” per la nostra rubrica.

Salsa rosa che risulta tuttavia una variante solo colorata, ma alla prova dei fatti dello stesso sapore delle altre testate generaliste: partendo dal titolo “sobrio”: “il caldo ha ucciso 60 mila persone in Europa”; proseguendo con la totale mancanza di analisi critica: e quindi vengono snocciolati i “61,672” morti contati sull’unghia, senza chiedersi come siano stati determinati; oppure senza chiedersi quanti morti siano viceversa dovuti al freddo (senza pretendere che questa cifra abbia un fondamento di credibilità maggiore o minore, comunque solo in Italia nel 2022 si parla di oltre 27000 persone, numero del 40% più elevato delle presunti morti del caldo killer); o senza infine considerare che, anche dando credito a questo numero, su più di 5 milioni di morti annui nel continente, esso rappresenterebbe solo l’1.5% delle intere morti. Insomma, è il caso di dire che dall’altro lato di via Solferino il cambio di modulo non ha prodotto i risultati attesi.

Dal migliore esordiente chiudiamo passando a due veterani di questa rubrica: sulla Stampa il climatologo Mercalli concede il 17  luglio una rara intervista dichiarando che l’Italia dovrà darsi alla coltura del dattero, abbandonando la vite. A Milano, dove siamo sempre avanti, già 5 anni fa lo abbiamo preventivamente ascoltato, piantando banani in Piazza del Duomo…sebbene sembri che la moda, almeno all’ombra della Madonnina, sia già passata…alla faccia del climatologo in farfallino.

E rilancia il Fatto Quotidiano che nella sua sezione “Ambiente e Veleni” riporta solo tre giorni più tardi un bis ancora più raro sempre del de cuius. E volentieri lo riprendiamo anche noi, perché in un momento così complicato e caotico abbiamo bisogno di rassicurazioni e di solide certezze. Come per esempio questa: “Ma quali ‘corsi e ricorsi’. La causa è la combustione di petrolio, carbone e gas. Ed è provato

Ringraziando il Fatto Quotidiano per questa preziosa presa di posizione, saluto i lettori di Climatemonitor, augurando loro una buona estate. Se sopravvivremo a caldo, CO2, gas e carbone…ma soprattutto se Dio vorrà… ci vedremo alla prossima

 

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