La siccità al Nord: solo un ricordo del passato?

Gennaio 11, 2023 Off Di miometeo

Sul settentrione la precipitazione totalizzata nel trimestre ottobre-dicembre 2022 (primo trimestre dell’anno idrologico 2022-23) è risultata al di sotto delle attese, come ci conferma la carta in figura 1 che rappresenta l’anomalia pluviometrica percentuale rispetto alla norma e cioè alla media cinquantennale 1972-2021. La carta è stata ottenuta spazializzando le anomalie riportate in tabella 1 e riferite a 18 stazioni del Nord Italia, le stesse a suo tempo utilizzate con Franco Zavatti per analizzare la siccità nel corso dell’anno idrologico 2021-22. Le zone più critiche sono quelle in rosso in cui manca oltre il 40% delle precipitazioni  rispetto alla norma.

Figura 1 – Anomalia pluviometrica del trimestre ottobre – dicembre 2022 rispetto alla norma (media 1972-2021)

Dalla carta di anomalia si nota dunque che la ricarica del sistema sta procedendo a ritmi inferiori alla norma specie al nordovest, il che è fonte di preoccupazione per gli agricoltori, che sulle risorse idriche in via di accumulo contano per poter svolgere con tranquillità le proprie attività nel 2023, ad esempio coltivando specie estive che necessitano dell’irrigazione come il riso e il mais.

Le cause circolatorie

La carta in figura 2 presenta la topografia media del livello di pressione di 850 hPa per il trimestre ottobre-dicembre 2022. Dalla carta emerge che il settentrione è stato mediamente interessato da un regime di correnti ondulate occidentali, in presenza del quale il nordovest è protetto dall’arco alpino per effetto foehn. Si noti anche che la ciclogenesi sul golfo ligure (principale area ciclogenetica del Mediterraneo) è stata inferiore alla norma come attesta l’anomalia pluviometrica negativa presente a Genova. Al riguardo si ricorda che la ciclogenesi sul golfo ligure genera minimi di cut-off che tendono ad accentuare in modo sensibile e a prolungare nel tempo gli effetti precipitativi legati al transito di saccature atlantiche.

Figura 2- topografia media del livello di pressione di 850 hPa per il trimestre ottobre-dicembre 2022.

Le prospettive a 3-6 mesi

Abbiamo davanti a noi mesi che possono risultare ricchi di precipitazioni spesso foriere di accumuli nevosi consistenti sull’arco alpino. A ciò si aggiunga che sul vicino Atlantico non si coglie la tendenza alla genesi di sistemi di blocco in grado di impedire alle perturbazioni atlantiche di accedere alla nostra area.  In ragione di ciò ci si augura che il deficit pluviometrico che tuttora sussiste sul settentrione possa essere ripianato. In ogni caso nei prossimi mesi sarà importante seguire con molta attenzione l’evoluzione degli apporti precipitativi e rimpinguare il più possibile le riserve idriche stoccate nei laghi alpini e prealpini, i quali costituiscono i serbatoi cui attingono i comprensori irrigui della pianura durante la stagione estiva.

Foto di Tumisu da Pixabay

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