Le precipitazioni sull’Italia nell’anno idrologico in corso

Giugno 29, 2022 Off Di miometeo

Commento alla siccità aggiornato al 31 maggio 2022

di Luigi Mariani e Franco Zavatti

In questa breve nota analizzeremo le precipitazioni totalizzate per il periodo che va dall’1 ottobre 2021 al 31 maggio 2022 per una serie di stazioni meteorologiche storiche e che cioè, con la sola eccezione di Brindisi, hanno più di un secolo di dati pluviometrici mensili. Nello specifico l’analisi è limitata a 21 stazioni che stiamo impegnandoci a tenere aggiornate ricorrendo a dati di diverse fonti (histalp, Gsod, reti dei servizi meteorologici regionali e altro).

I dati ottenuti sono riassunti nella tabella da cui sono state poi ricavate le tre carte nazionali. Dalla tabella si coglie anzitutto che per le stazioni considerate il 2022 non è un anno senza precedenti. Infatti anche nel caso più estremo che è quello di Torino, il 2022, con 208 mm è stato superato esattamente un secolo fa dal 1922, che ha registrato 177 mm. Il 1922 fu peraltro un anno molto critico per il Nord Italia in quanto l’energia elettrica necessaria per le fabbriche e per le altre attività era pressoché tutta di fonte idroelettrica, per cui la produzione industriale in molti casi si arrestò e fu necessario nominare un commissario all’emergenza nella persona dell’Ing. Angelo Omodeo, grande tecnico e progettista di dighe in Italia e in tutto il mondo, il quale ad esempio stimolò l’importazione di energia elettrica dalla Svizzera.  Altri anni particolarmente critici che figurano fra quelli in assoluto meno piovosi per alcune delle stazioni considerate sono il 1990 e il 1944.

La prima carta (figura 1) riporta la precipitazione nell’anno idrologico in corso, dal 1 ottobre al 31 maggio. Si noti che i valori più bassi (aree in arancio e giallo) si sono registrati al Nord e soprattutto sul Nordovest. Nella carta i pallini rappresentano i dati osservativi utilizzati. Le Alpi presentano pochissime stazioni il che rende il dato ad esse riferito poco rappresentativo.

La seconda carta (figura 2) riporta il numero di anni idrologici per secolo che hanno presentato precipitazioni inferiori a quelle dell’anno idrologico in corso. E’ senza dubbio la carta più significativa per individuare in modo immediato il livello di anomalia del fenomeno che può essere così delimitato al settentrione, con livelli di anomalia più rilevanti sul nordovest. Ciò non toglie che la politica degli invasi, da troppi anni non portata avanti con sufficiente risolutezza anche in onore ai diffusi pregiudizi ambientalistici, dovrebbe essere ripresa con il necessario vigore in tutto il Paese.

La carta in figura 3 rappresenta le precipitazioni minime assolute registrate dalle 21 stazioni considerate.  Si tratta del dato meno robusto fra quelli ottenuti in quanto le serie considerate hanno lunghezze molto diverse fra loro (dai 71 ai 258 anni).

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