Meteo, dal caldo africano alla “rottura dell’Estate” con temporali, grandine e fresco

(TEMPOITALIA.IT) L’Italia si trova ancora immersa in una forte ondata di calore, ma per il Sud Italia e la Sicilia questa fase non rappresenta nulla di eccezionale. In queste zone, infatti, le temperature risultano in linea con le nuove medie climatiche del trentennio 1990-2020, più elevate rispetto a quelle del trentennio precedente per via dell’aumento della temperatura globale e nazionale.

 

Negli ultimi decenni, e in particolare dopo il 2003, l’estate italiana ha visto crescere la propria intensità termica a causa della presenza sempre più frequente dell’anticiclone africano, che ha sostituito in buona parte la più mite alta pressione delle Azzorre. Quest’ultima portava un clima estivo più fresco, influenzato dalle correnti oceaniche, come accadeva tra gli anni ’60 e ’90. Oggi, valori che allora erano considerati normali apparirebbero quasi “freddi” se confrontati con le estati attuali.

 

A luglio 2025, in alcune località, si sono registrate temperature inferiori rispetto alle medie del 2010 e del 1990, ma comunque perfettamente nella norma per il clima degli anni ’60 fino ai primi Duemila. È però inevitabile adeguarsi ai nuovi riferimenti climatici.

 

Uno scenario di svolta potrebbe iniziare da domenica 17 agosto, quando infiltrazioni di aria più fresca in quota indeboliranno leggermente l’anticiclone africano, generando instabilità atmosferica e un calo termico, seppur contenuto, soprattutto sulle regioni centro-settentrionali. Sarà un sollievo parziale: il caldo persisterà, ma con valori meno estremi.

 

Le regioni nord-orientali, la Sardegna e la Sicilia potrebbero essere interessate da temporali termoconvettivi pomeridiani, mentre il forte surriscaldamento del mare potrà innescare anche temporali marittimi notturni, un fenomeno tipico tra fine agosto e settembre, segnale del passaggio verso una stagione più instabile.

 

Nonostante l’autunno si avvicini, l’aria rimane ancora pesante, con alti livelli di umidità che aumentano la sensazione di calore e favoriscono notti tropicali. Il giorno successivo, lunedì 18, l’instabilità potrebbe intensificarsi soprattutto lungo l’Appennino centro-meridionale, mentre il Nord Italia vedrà fenomeni più limitati.

 

Il vero cambiamento per le regioni settentrionali potrebbe arrivare attorno a mercoledì 20, con temporali diffusi sulle aree alpine e prealpine e possibili sconfinamenti in pianura, accompagnati da un calo delle temperature massime e minime. Sarebbe la prima vera interruzione di questa lunga ondata di calore, che ha portato punte di 45 °C nella Penisola Iberica e oltre 40 °C in vaste zone della Francia.

 

I modelli previsionali mostrano però forti divergenze: quello europeo prevede un calo termico ma con valori ancora superiori alla media in Italia, mentre quello americano ipotizza una discesa netta di aria oceanica dalle Isole Britanniche, capace di spazzare via l’alta pressione africana e portare temperature persino sotto la norma. Una rottura stagionale così marcata, subito dopo Ferragosto, sarebbe un evento classico ma, secondo molti esperti, la proiezione americana appare al momento molto estrema.

 

Anche se oltre i cinque giorni l’affidabilità diminuisce, il modello americano è stato il primo a intravedere questo cambio di rotta, e le sue indicazioni non possono essere escluse. Dopo settimane di calore opprimente, la prospettiva di un abbassamento delle temperature, soprattutto notturne, rappresenta già una buona notizia.

 

Credit: l’articolo è stato redatto su analisi scientifica principalmente dei dati di ECMWF e Global Forecast System del NOAA. (TEMPOITALIA.IT)

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