
(TEMPOITALIA.IT) I principali modelli matematici concordano su un deciso cambio di scenario meteorologico atteso per la metà della prossima settimana. Una perturbazione oceanica si spingerà verso l’Italia, portando instabilità e un sensibile calo delle temperature. Vediamo in dettaglio cosa sta accadendo e cosa potrebbe succedere.
Situazione attuale: caldo eccezionale e umidità elevata
In questi giorni le temperature in tutta la penisola sono ben oltre la media stagionale, con le anomalie più marcate al Centro-Nord. L’aria è carica di umidità, in un contesto che ricorda le condizioni tropicali. Ciò è dovuto alla spinta di un anticiclone subtropicale, risalito dal deserto del Sahara fino all’Italia, che negli ultimi giorni ha coinvolto, la Spagna, ma anche la Francia e le Isole Britanniche, dove si sono registrati valori termici altissimi.

L’alta pressione domina anche sulla Penisola Iberica e nei Balcani. In Italia, tuttavia, una temporanea “crepa” nel promontorio anticiclonico ha permesso l’ingresso di un nucleo di aria leggermente più fresca in quota, che ha innescato la formazione di un piccolo vortice all’interno della cupola anticiclonica. Questo ha favorito instabilità atmosferica e temporali sparsi, soprattutto pomeridiani sulle zone interne, ma in alcuni casi anche in mare durante la notte.
I temporali hanno talvolta assunto carattere violento, con nubifragi localizzati, raffiche di vento molto forti e grandinate con chicchi di grosse dimensioni.
Mari roventi come ai tropici
Le temperature superficiali dei mari centro-settentrionali, dal Mar di Alborán a sud della Spagna fino alle Baleari, alle coste della Francia e al centro-nord Italia (inclusa la Sardegna), risultano ben oltre la norma, con punte fino a 30 °C. Si tratta di valori simili a quelli tipici delle aree tropicali.
La svolta di metà settimana: perturbazione in arrivo
I modelli americano ed europeo concordano sull’arrivo di una perturbazione associata a una bassa pressione in formazione sul Golfo Ligure, con un minimo previsto attorno ai 1000 hPa. Rispetto alle stime precedenti, le previsioni risultano peggiorative, segnalando un potenziale forte contrasto termico tra aria calda e umida preesistente e l’aria più fresca in arrivo.
Il modello europeo, grazie alla maggiore risoluzione, individua celle temporalesche isolate ma violente. Questo scenario ricorda un evento di alcuni anni fa, quando un sistema temporalesco formatosi vicino alle Baleari si spostò rapidamente verso la Corsica e poi sul Nord Italia, assumendo le caratteristiche di un Dereho.

Cos’è un Dereho
Il Dereho è un sistema temporalesco lineare che può coprire ampie aree, generando venti molto forti e fenomeni intensi. Si sviluppa con nubi a imponente sviluppo verticale e può causare danni diffusi. La possibilità che un evento simile si verifichi la prossima settimana non può essere esclusa, anche se le previsioni odierne non permettono di confermarlo.
Aree potenzialmente coinvolte
Il rischio di temporali intensi (non Dereho) sarà maggiore sulle regioni settentrionali, ma non è da escludere anche sulla Toscana, Umbria, Marche e, forse, sul Lazio. Anche la Corsica appare come zona a rischio, mentre la Sardegna settentrionale potrebbe essere marginalmente interessata, come accadde durante il famoso evento di Dereho.
Calano le temperature, ma la “media” inganna
Con il passaggio della perturbazione, aria fresca di origine oceanica farà scendere le temperature verso valori vicini alle medie climatiche 1990-2020. Va ricordato che queste medie sono ormai influenzate dalle estati eccezionalmente calde degli ultimi due decenni: ciò significa che “nella norma” oggi equivale comunque a giornate calde, e “leggermente sotto la media” vuol dire clima estivo ma più sopportabile.
Negli anni passati, le estati erano spesso dominate dall’anticiclone delle Azzorre, mentre oggi è l’anticiclone africano a prevalere, portando ondate di calore più lunghe e intense.
Un po’ di respiro dall’afa
Nonostante il rischio di fenomeni violenti, la prospettiva è positiva: l’afa opprimente lascerà spazio a giornate più fresche e a un clima meno pesante, condizione che molti attendevano da settimane.
Credit: l’articolo è stato redatto analizzando i dati dei modelli matematici ECMWF e Global Forecast System del NOAA, ICON, AROME, ARPEGE e MOLOCH (CNR-ISAC) (TEMPOITALIA.IT)
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