METEO: Italia, oltre i 20 gradi in Pianura. Il gelo siderale della Siberia

Gennaio 18, 2024 Off Di miometeo

Il meteo del passato per conoscere quello del futuro. In questo caso parliamo di freddo, anzi, di grande gelo e stavolta anche dell’avvento di nevicate storiche. È nostra intenzione riprendere con l’informazione di ciò che avvenne nel 1985, in quel gennaio, in quanto un evento meteo storico di tale portata potrebbe replicarsi nel futuro. Simili eventi meteo estremi hanno tempi di ritorno che furono calcolati in 30-50 anni. Con i cambiamenti del clima l’atmosfera sta subendo uno scompiglio, prevale il riscaldamento globale, ma allo stesso tempo la scienza continua a sostenere che si potranno verificare eventi di freddo molto intenso, con temperature anche record, però, e questo lo sottolineiamo noi, con minor frequenza rispetto al passato.

 

Con l’accentuazione delle precipitazioni in tempi brevi, anche le nevicate potrebbero manifestarsi con quantitativi record. Recentemente una tempesta di neve record ha interessato la parte nordorientale degli Stati Uniti d’America procurando numerose vittime. Una nevicata record ha interessato a dicembre anche la città di Mosca, dove in 24 ore sono caduti 40 cm di neve. Tale valore è stato dichiarato come il maggiore degli ultimi settant’anni. In questi giorni di due anni fa si è avuta una nevicata storica a Madrid gran parte della Spagna. Quell’evento meteo è stato il peggiore di cinquant’anni oltre, si sono registrate temperature sino a -15°C nell’hinterland di Madrid. Un’ondata di gelo importante si è avuta in Italia nel 2012, a febbraio. Ma è degna senz’altro di cenno l’ondata di gelo durata circa una settimana che si ebbe tra la fine di febbraio primi giorni di marzo del 2018.

 

È evidente che questo non è un articolo di previsioni meteo. La rubrica dedicata a questi approfondimenti è infatti quella dei reportage meteo e clima. Qui troverete numerosi altri articoli relativi all’evento meteo estremo dal 1985 e diversi altri.

 

Ai giorni d’oggi un evento meteo straordinario come quello del 1985, a detta dell’opinione pubblica, sarebbe impensabile a causa dei cambiamenti del clima. Eppure, gli scienziati continuano a pubblicare relazioni e documenti che dimostrano che è in aumento l’intensità delle ondate di freddo, non solo quelle di caldo. Mentre quelle di freddo sono meno frequenti e in genere meno durature, salvo eccezioni, quelle di caldo sono coriacee, persistono a lungo e sono in rapido aumento.

 

Nel 1985, in gennaio si ebbero temperature straordinariamente basse, anche quasi 30 gradi sotto zero in Emilia, ciò per inversioni termiche su un terreno innevato.

 

La domanda che viene spontanea è se in futuro avremo eventi meteo analoghi, non uguali. Orbene, l’ondata di gelo del 2018 fu notevole, ebbe inizio il 25 Febbraio e cessò il 3 Marzo. Le previsioni meteo dell’epoca parlavano di possibili repliche che nel seguito non ci furono. In un periodo precedente si ebbe un fortissimo Strat Warming che produsse l’inversione delle correnti che da ovest verso est spirarono da est, spingendo il gelo in Europa.

 

 

Gli anglosassoni che battezzarono “bestia dall’est”, noi la chiamammo come altre volte Burian. Tale situazione si potrebbe replicare ogni inverno a seguito di Strat Warming imponenti che spaccano la forza del Vortice Polare. Le ultime previsioni parlano di un nuovo Strat Warming, ma non si fanno previsioni meteo con il solo avvento di questo fenomeno.

 

Il 10 gennaio è il giorno del crollo vertiginoso delle temperature minime al Centro-Nord. Le cause furono il rasserenamento del cielo, la calma di vento e il suolo innevato, con conseguente elevato effetto albedo (riflessione della radiazione solare). In talune località si raggiunsero valori minimi mai rilevati prima e tuttora imbattuti.

 

 

E’ l’Emilia a registrate le temperature più basse: 24 gradi sotto zero vengono toccati a Reggio Emilia; -23°C a Parma; -22°C a Piacenza. Si toccano i -20°C anche ad Alessandria, in Piemonte. Freddissimo anche in Toscana ; -15°C a Firenze, nuovo record (ma che verrà presto battuto!), precedente di -12,8° nel 1968; -10°C a Follonica, cittadina lungo la costa.

 

Queste le altre glaciali temperature minime e massime in Italia: Bolzano -11/2,5°C, Milano -14,4/-6,5°C, Torino -12/-0,8°C, Novara -17/-3°C, Brescia -18/-5°C, Trieste -5/0,1°C, Venezia -9/1°C, Verona -16/-1°C, Genova -2/4,9°C, Bologna -14/-6°C, Piacenza -22/-8,4°C, Firenze -15/0°C, Perugia -14/-1°C, L’Aquila -13°/-6°, Roma -7/0°C, Campobasso -8/-5°C, Potenza -5/-3°C, Bari -1/+2,2°C, Napoli -4/3,6°C, Cagliari -2/5,2°C. L’Adige straripa nei pressi di Glorenza, a causa dei lastroni di ghiaccio che bloccano il fiume.

 

Nevica di nuovo a Macerata e Pesaro. In Campania, nevica sull’Isola di Capri per diverse ore. Sull’Etna la neve raggiunge i 170 cm; sul Pollino, in Basilicata, i due metri. Le perduranti crudissime condizioni meteo causano un forte aumento dei prezzi di frutta e verdura, mentre i rivenditori di catene da neve fanno affari d’oro.

 

In Europa, nevica di nuovo in Costa Azzurra e persino sulle Baleari. Il Lago di Costanza, tra Germania e Svizzera, gela completamente, così come buona parte di fiumi tedeschi. Le temperature, però, riacquistano qualche grado quasi ovunque. Sarà solo l’illusione di un addolcimento delle condizioni meteo.

 

Si torna a dibattere, anche su importanti giornali nazionali, del raffreddamento globale, teoria in auge in quegli anni sui media generalisti ma già osteggiata dagli scienziati del clima. Sul Corriere della Sera un articolo afferma che “… Un fatto è stato accertato: dal 1950 la terra ha cominciato a raffreddarsi. Ne è testimonianza l’aumento del volume del ghiaccio sui mari alle alte latitudini. Inoltre i ghiacciai alpini continuano ad espandersi…”.

 

In effetti, in quel trentennio compreso tra gli anni ‘50 e gli anni ‘80 del ‘900, un ciclo di estati relativamente fresche (più che di inverni freddi) causò una lieve ripresa dei ghiacci alpini, ma fu una situazione temporanea che si fermò bruscamente a fine anni ‘80 per poi capovolgersi. A partire dal 1988, in Italia ed Europa, e dal 1998 nel resto del mondo, lo “shift” climatico verso il caldo è netto e sempre più evidente.

Ma quel gennaio del 1985 di caldo non ne voleva proprio sapere e l’11 gennaio ne sarà l’ennesima conferma.

METEO: Italia, oltre i 20 gradi in Pianura. Il gelo siderale della Siberia