Meteo prossimo Inverno: con La Niña scenari artici

(TEMPOITALIA.IT) Siamo nel pieno del periodo più caldo dell’estate, ma cresce l’interesse per l’autunno e l’inverno. Gli scenari a lungo termine indicano che La Niña potrebbe tornare dall’autunno, con effetti rilevanti sulla circolazione atmosferica globale. Le ripercussioni più marcate riguarderebbero il Nord America, mentre su Europa e Italia l’influenza risulta spesso secondaria per il peso dell’Oceano Atlantico. Le temperature potrebbero essere lievemente sotto media su parte del continente e le precipitazioni più presenti sul settore meridionale a causa degli affondi artici. Un eventuale riscaldamento stratosferico improvviso potrebbe indebolire il Vortice Polare e favorire irruzioni fredde anche verso i mari italiani, come avvenuto nel periodo natalizio del 2024.

 

Che cos’è La Niña e perché conta

La Niña è un fenomeno di raffreddamento delle acque superficiali del Pacifico equatoriale, monitorato con continuità dai principali centri meteo internazionali. Quando l’evento inizia, la circolazione a livello globale può cambiare in modo rilevante. Le differenze più nette si manifestano sul Nord America, dove la stagione invernale può protrarsi e presentare temperature rigide.

 

Effetti attesi su Europa e Italia

Per il nostro continente l’elemento dominante resta l’Oceano Atlantico. Per questo gli effetti diretti della Niña risultano spesso minoritari rispetto alla teleconnessione pacifica. Alcune simulazioni stagionali (modello americano) prospettano temperature in parte inferiori alla norma su porzioni di Europa e area mediterranea, con precipitazioni più probabili sul settore meridionale in seguito a ripetuti affondi artici. Le masse fredde di origine artica tendono a essere meno produttive di precipitazioni sulle regioni settentrionali, con maggiore attività verso le aree meridionali.

 

Vortice polare e riscaldamento stratosferico

Un episodio di intensità moderata o forte aumenta la probabilità di un riscaldamento stratosferico improvviso. Questo processo indebolisce il Vortice Polare e può favorire la discesa di aria gelida verso latitudini più basse. In tali condizioni una ciclogenesi sui mari italiani può portare una ondata di freddo, come ricordato per Natale 2024.

 

Credit: per la redazione dell’articolo abbiamo analizzato i dati di ECMWF e CFS. (TEMPOITALIA.IT)

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