Meteo: straordinario flusso perturbato in arrivo, cadrà TANTISSIMA NEVE!
Marzo 7, 2025
Un flusso perturbato di straordinaria intensità sta per interessare l’ITALIA, provocando una sensibile diminuzione della TEMPERATURA e determinando PRECIPITAZIONI nevose eccezionali sulle ALPI e sui MONTI ABRUZZESI. Questo scenario risulta particolarmente rilevante, soprattutto considerando che ci troviamo ancora nel mese di marzo, periodo in cui tali fenomeni sono meno consueti rispetto al cuore dell’inverno. Gli esperti meteo indicano che si potranno accumulare metri di NEVE soprattutto oltre 2000 m di quota sulle ALPI, sebbene fioccate sparse potranno manifestarsi anche a quote inferiori, mentre sull’ABRUZZO i depositi nevosi si attesteranno a quote leggermente più alte.
La prospettiva di queste abbondanti precipitazioni nevose potrebbe far pensare a un contributo significativo per la tenuta dei GHIACCIAI alpini durante la prossima estate. Tuttavia, il caldo decisamente violento previsto nella stagione estiva andrà a compromettere gravemente le riserve di NEVE, confermando che il cambiamento climatico non si arresta di fronte a singoli episodi atmosferici. L’aumento delle TEMPERATURE globali, infatti, produce più vapore acqueo e rende possibili PRECIPITAZIONI più copiose in quelle aree dove i valori termici, seppur innalzati, restano ancora sufficientemente bassi da consentire fiocchi di NEVE. Si tratta di un apparente paradosso: da una parte è innegabile che le medie termiche si stiano alzando, dall’altra constatiamo nevicate che, in alcune zone montane, sono divenute più abbondanti rispetto al passato.
Un fenomeno di questo tipo sembra contraddire la teoria del riscaldamento globale, in realtà ben supportata da numerose ricerche scientifiche. Gli studi più recenti confermano che queste grandi nevicate sono in buona parte il risultato di un aumento marcato della TEMPERATURA planetaria, che, aumentando l’umidità atmosferica, può favorire eventi nevosi intensi laddove le masse d’aria si raffreddino a sufficienza. Pensiamo alla PIANURA PADANA: rispetto al periodo preindustriale, la media termica è cresciuta di circa 3 °C, rendendo ormai estremamente rara la NEVE in pianura. Se le condizioni climatiche continueranno a mutare e se i Paesi più inquinanti del globo, come CINA, INDIA e STATI UNITI, non ridurranno le emissioni di anidride carbonica e altre sostanze nocive, le precipitazioni nevose si concentreranno sempre di più a quote elevate, con conseguenze negative sia sull’economia dei comprensori sciistici, sia sul paesaggio alpino.
Le previsioni meteo annunciano che il flusso perturbato in arrivo porterà le più forti nevicate di tutta la stagione sulle ALPI e sui MONTI ABRUZZESI. La discesa della TEMPERATURA sarà repentina, soprattutto a quote superiori ai 1500 m, e, in talune località, si potranno osservare accumuli di NEVE che non si vedevano da anni in questo periodo primaverile. Tale contesto, se da un lato offre opportunità turistiche in montagna per gli appassionati di sport invernali, dall’altro richiede un’estrema attenzione per il rischio valanghe. In effetti, le notevoli quantità di coltre bianca in tempi brevi aumentano la probabilità di distacchi, specialmente quando, in seguito a un eventuale rialzo termico, la NEVE si fa più pesante e instabile nei pendii più ripidi.
Non dobbiamo pensare che queste nevicate fuori stagione siano di per sé un segnale di raffreddamento del clima terrestre. Al contrario, gli scienziati ribadiscono come la variabilità meteo, alimentata dall’eccesso di calore presente nell’atmosfera, sia capace di generare fenomeni imponenti, inclusi acquazzoni intensi o eccezionali precipitazioni nevose. Nel frattempo, i GHIACCIAI continuano a ritirarsi, soprattutto nei mesi estivi, a causa di ondate di CALDO estremo che sciolgono rapidamente la NEVE accumulata. A lungo termine, l’ITALIA e l’intera EUROPA dovranno fronteggiare un cambiamento radicale del regime di precipitazioni, con inverni sempre più brevi e situazioni di maltempo intenso concentrate in periodi limitati.
Le implicazioni per il turismo di montagna non sono banali. Sebbene molti operatori possano sfruttare la NEVE tardiva per prolungare la stagione sciistica, la presenza di un clima meno freddo rispetto alle decadi passate comporta una maggiore instabilità del manto nevoso. In aggiunta, la potenziale escursione termica che potrebbe verificarsi nelle prossime settimane rende imprevedibili le condizioni delle piste, con costi di manutenzione e di sicurezza più elevati. Le persone che amano sciare possono comunque approfittare delle cime innevate, anche se è fondamentale seguire i bollettini meteo, valutare i rischi e informarsi sulle allerte valanghe prima di dedicarsi alle attività all’aperto.
A questo si aggiunge una certa indifferenza del grande pubblico verso queste grandi precipitazioni nevose, forse perché le notizie sul cambiamento climatico hanno sempre più posto l’accento sugli effetti del riscaldamento, trascurando la possibilità di brevi parentesi di FREDDO e NEVE intensa. Eppure, è proprio in questi frangenti che si rende evidente la complessità del sistema atmosferico, in cui le dinamiche meteo risentono delle influenze del riscaldamento globale pur mostrando improvvisi ritorni di condizioni invernali persino in mesi come marzo o aprile.
Chiunque sia interessato a sfruttare questo periodo per attività sulla NEVE può farlo adottando tutte le precauzioni del caso, sia in termini di sicurezza personale sia di rispetto per l’ambiente montano. Molti impianti rimarranno aperti più a lungo, e questo potrebbe portare benefici economici alle località di montagna. Allo stesso tempo, non bisogna dimenticare che questi fenomeni restano una parte di un quadro climatico molto più ampio, in cui l’alterazione delle temperature globali rende sempre più fragile l’equilibrio dell’ecosistema alpino e dell’intero territorio italiano.
Nonostante le contraddizioni apparenti, è evidente che i grandi apporti di NEVE risentano dell’eccesso di calore che alimenta l’atmosfera. L’auspicio è che, a livello internazionale, si prendano provvedimenti per tagliare le emissioni climalteranti e favorire una riduzione graduale dell’impatto sul pianeta. Chi organizza sport invernali, intanto, dovrà continuare a tenere d’occhio con attenzione i bollettini meteo per scegliere i momenti migliori in cui approfittare delle nevicate fuori stagione, consapevole che il delicato equilibrio tra NEVE e clima rischia di essere sempre più labile.
Meteo: straordinario flusso perturbato in arrivo, cadrà TANTISSIMA NEVE!