Meteo tra 10 e 16 Novembre, fino a 25°C in due regioni: cause e giorni più miti

(TEMPOITALIA.IT) L’Autunno ha già mostrato il suo volto più dinamico, ma nelle prossime giornate farà spazio a un temporaneo respiro caldo. Non è un miraggio: la classica Estate di San Martino è pronta a manifestarsi con un’impennata delle temperature su molte regioni italiane, complice una rimonta di alta pressione sul Mediterraneo occidentale. Il risultato sarà un clima insolitamente mite per Novembre, con valori pomeridiani da tarda primavera e pochi contrasti atmosferici.

Il cambio di passo avverrà rapidamente e sarà avvertibile soprattutto nelle ore centrali del giorno. Le notti resteranno più fresche, specie nelle valli e in pianura, ma il soleggiamento e la compressione delle masse d’aria tenderanno a far salire i termometri nel cuore del pomeriggio. La sensazione, per chi vive lungo le coste tirreniche e nelle Isole Maggiori, sarà quella di una parentesi quasi fuori stagione.

Questo tipo di episodio non è eccezionale nel calendario meteorologico: rientra nella variabilità tipica di Novembre, quando il flusso atlantico rallenta e permette all’anticiclone di espandersi verso Europa sudoccidentale e Italia. La particolarità, semmai, riguarda l’entità delle anomalie termiche previste, che in alcune aree supereranno in modo netto le medie climatiche del periodo, secondo i centri di previsione internazionali.

 

Che cos’è l’Estate di San Martino e perché capita a novembre

Con “Estate di San Martino” si indica una breve fase stabile e mite intorno all’11 Novembre. Le configurazioni atmosferiche che la sostengono sono due: una rimonta anticiclonica subtropicale dal Nord Africa, oppure un promontorio di alta pressione di matrice azzorriana che si allunga verso il Mediterraneo. In entrambi i casi, la massa d’aria in quota è più calda della norma e, complice il soleggiamento, le massime pomeridiane salgono di diversi gradi rispetto alle medie.

I modelli numerici descrivono bene questa dinamica: quando l’alta pressione occupa il Centro Ovest Europa e il bacino centrale del Mediterraneo, la circolazione diventa più debole, l’aria scende lentamente e si riscalda per compressione. Se al contempo il Vortice Polare resta confinato a latitudini più elevate, la spinta mite può persistere due o tre giorni prima di lasciare di nuovo spazio alle perturbazioni atlantiche.

 

Cosa mostrano i modelli: l’anomalia termica attesa e la durata

Le elaborazioni sub stagionali del Centro Europeo (ECMWF) indicano per la settimana del 10–16 Novembre 2025 una anomalia positiva delle temperature al suolo su gran parte dell’Europa sudoccidentale, con segnali più marcati tra Mediterraneo occidentale, Penisola Iberica e Italia centro meridionale. La probabilità di condizioni più calde della norma risulta elevata, compatibile con un promontorio anticiclonico in transito. L’orizzonte temporale e la tipologia del segnale suggeriscono un episodio breve, tipicamente limitato a pochi giorni, prima del ritorno di correnti più umide dall’Atlantico.

A supporto del quadro generale, gli aggiornamenti stagionali del programma Copernicus confermano per l’Autunno europeo una tendenza a temperature sopra la media su ampie porzioni del continente. Pur trattandosi di proiezioni a scala più ampia rispetto alla singola settimana, tali indicazioni vanno nella stessa direzione di un Novembre spesso più mite, su cui si innesta la finestra di “Estate di San Martino”.

 

Quanto potrà scaldare: i numeri plausibili

In quota, a circa 1500 metri di altitudine (livello 850 hPa), le simulazioni mostrano isoterme molto miti per il periodo sul Mediterraneo occidentale. Come regola pratica usata in previsione operativa, valori a 850 hPa possono tradursi in massime al suolo maggiori di circa 10–15 °C nei bassopiani in condizioni stabili e soleggiate. Questo significa che, con isoterme in doppia cifra in arrivo dall’ovest del bacino, le massime potrebbero portarsi diffusamente oltre 20 °C e localmente spingersi verso 23–25 °C nelle aree più esposte, specie tra Sardegna e Sicilia interna e meridionale. L’entità precisa dipenderà dall’inclinazione dell’asse anticiclonico e dal grado di ventilazione, ma il segnale caldo è coerente con il contesto modellistico descritto.

È importante sottolineare che tali valori risultano sopra le medie climatologiche di Novembre e riflettono una combinazione di fattori: massa d’aria mite in quota, cielo spesso sereno e mari ancora relativamente caldi rispetto al clima di riferimento. Nel caso delle Isole Maggiori, la componente marittima e la scarsa copertura nuvolosa possono amplificare l’escursione termica diurna.

 

Dove si sentirà di più e quali effetti aspettarsi

Le anomalie più nette dovrebbero concentrarsi nel Centro Sud e sulle due Isole Maggiori, dove l’insolazione e la distanza dalle inversioni termiche tipiche della Pianura Padana favoriscono i picchi più elevati. Lungo il versante tirrenico, dal Lazio alla Calabria, il mix di alta pressione, leggera ventilazione e aria secca nei bassi strati potrà esaltare il riscaldamento diurno.

Sul Nord Italia il discorso cambia parzialmente. In presenza di alta pressione, le pianure interne tendono a sperimentare nebbie e foschie locali, specie nelle ore notturne e all’alba, con inversioni termiche che mantengono le massime più contenute rispetto alle coste e alle colline. In queste situazioni, la qualità dell’aria può peggiorare temporaneamente per accumulo di inquinanti nei bassi strati. Nelle valli alpine riparate, le notti rimarranno frizzanti, mentre i versanti esposti al sole potranno godere di un tepore pomeridiano decisamente fuori stagione.

 

Perché succede: il ruolo dell’Atlantico, del Vortice Polare e dei mari caldi

La finestra mite rientra in un pattern atlantico in cui le saccature più attive si spostano verso l’Europa occidentale, lasciando spazio a un promontorio anticiclonico sul settore centro meridionale del continente. A scala più ampia, gli aggiornamenti WMO per il trimestre autunnale 2025 segnalano una probabilità superiore al normale di temperature sopra la media in diversi settori europei, in un contesto di persistenza del riscaldamento globale e possibile transizione verso condizioni di La Niña debole. Questo non determina automaticamente singoli episodi caldi, ma contribuisce a un fondo climatico che rende più probabili le fasi miti quando la circolazione lo consente.

Un ulteriore ingrediente è il calore immagazzinato dagli oceani e dai mari limitrofi all’Europa, documentato negli ultimi mesi da osservazioni e analisi internazionali. Temperature marine più alte della norma forniscono energia aggiuntiva alla colonna d’aria e tendono a smorzare il raffreddamento autunnale vicino alle coste, facilitando anomalie positive al suolo durante le rimonte anticicloniche.

 

Cosa può seguire dopo la parentesi mite

La natura transitoria dell’Estate di San Martino suggerisce che, passati due o tre giorni, il flusso atlantico possa riattivarsi con il ritorno di perturbazioni sul Mediterraneo centrale. In presenza di un blocco anticiclonico a nord, le correnti umide potrebbero faticare ad avanzare rapidamente verso est, con il rischio di piogge persistenti sulle stesse aree per più ore o più giorni. Si tratta di un’evoluzione compatibile con la dinamica tipica di Novembre, ma l’esatta traiettoria dei minimi di pressione e la distribuzione degli accumuli dipendono dalla collocazione del promontorio e dall’ampiezza dell’affondo depressionario atlantico, elementi che i modelli affinano man mano che l’evento si avvicina. Le proiezioni sub stagionali, in ogni caso, contemplano fasi più umide sul quadrante occidentale europeo nella seconda parte del mese, in un contesto di forte variabilità.

 

In breve, la settimana del 10–16 Novembre vedrà una parentesi mite sul Mediterraneo centrale: massime spesso oltre 20 °C, con punte locali prossime a 23–25 °C su Sardegna, Sicilia, mentre al Nord potranno insistere inversioni e nebbie che smorzano i picchi. L’episodio è in linea con l’Estate di San Martino, ma si inserisce in un quadro climatico che favorisce anomalie positive più frequenti. Dopo la fase stabile, è plausibile un ritorno di correnti atlantiche con nuove piogge, la cui persistenza dipenderà dalla posizione dei centri di alta e bassa pressione.

Credit: ECMWF Sub-seasonal range charts, ECMWF Sub-seasonal forecasts overview, Copernicus Climate seasonal forecasts, WMO Global Seasonal Climate Update OND 2025, EUMETSAT climate report on Europe’s hottest year (TEMPOITALIA.IT)

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