
Recentemente, si è sviluppato un ciclone a sud-est dell’Italia, creando una certa confusione tra gli osservatori del tempo. Questo fenomeno è insolito per l’inizio di settembre, o è già accaduto in passato? E quale terminologia dovremmo utilizzare per descriverlo: Medicane, TLC, uragano o altro? Cerchiamo di fare chiarezza su cosa sta realmente accadendo e quali potrebbero essere le conseguenze per il nostro Paese.
Prima di tutto: non stiamo parlando di un uragano
È importante sottolineare che, nonostante alcune raffiche di vento possano essere paragonabili a quelle di un uragano, ciò non significa che stiamo effettivamente affrontando un uragano. Anche i temporali più violenti possono generare raffiche di vento superiori ai 110 km/h, ma ciò non li rende uragani. Pertanto, possiamo escludere questa terminologia impropria.
Medicane, TLC, ciclone o ciclogenesi?
Il ciclone tropicale mediterraneo, noto anche come Medicane (un termine derivato dalla fusione delle parole inglesi MEDIterranean hurriCANE, ovvero “uragano mediterraneo”), è un sistema di bassa pressione con un nucleo caldo, caratterizzato da convezione temporalesca attorno a un centro di venti ben definito, piogge torrenziali e venti furiosi. Questo fenomeno si verifica tipicamente nell’area del bacino del Mediterraneo.
Quindi, stiamo affrontando un Medicane?
La risposta è no. Come ha spiegato il colonnello Mario Giuliacci in un suo post, non stiamo affrontando né un uragano, né un TLC, né un Medicane. Questa è una confusione termodinamica, poiché i cicloni tropicali sono caratterizzati da un “occhio” al centro e da un nucleo caldo, ovvero pieno di aria più calda rispetto a quella circostante.
I cicloni “normali” e le relative perturbazioni, che si originano da minimi di bassa pressione che viaggiano alle latitudini dell’Italia, hanno un nucleo pieno di aria più fredda rispetto a quella circostante. Il ciclone previsto per i prossimi giorni ha temperature più fredde al centro rispetto alla periferia; ecco perché non si tratta di un uragano o di un Medicane, ma di una profonda e insolita bassa pressione che sta interessando il Mar Mediterraneo.
Fortunatamente, non dovrebbero esserci problemi per l’Italia e il Meridione, poiché il ciclone dovrebbe dissolversi gradualmente in mare aperto, sfiorando solo le coste ioniche della Calabria e della Sicilia.
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