
Ha da poco toccato terra nei pressi di New Hope, in Giamaica, l’uragano Melissa, con un impatto diretto e distruttivo sulla costa sud-occidentale del Paese. Il ciclone è arrivato sull’isola come uragano di categoria 5, accompagnato da venti devastanti, mareggiate di 6-7 metri e piogge torrenziali: si stimano accumuli oltre gli 800 mm in alcune aree.
Le ultime rilevazioni degli Hurricane Hunters hanno mostrato valori eccezionali: venti medi di circa 172 kt (318 km/h) alla superficie e picchi fino a 215 kt (quasi 400 km/h) nei primi 200 metri più bassi dell’occhio meridionale di Melissa.
Stiamo assistendo a uno degli uragani più potenti della storia dell’Atlantico, paragonabile ai grandi super cicloni del passato come Wilma (2005) e Gilbert (1988). La pressione centrale è scesa a 892 hPa, la terza più bassa mai registrata nel bacino atlantico al pari di Labord Day (1935). Melissa, con 892 hPa, è il più intenso uragano mai approdato sulla terraferma nell’Atlantico da quando esistono i rilevamenti a pari merito con l’uragano Labor Day del 1935.
La Giamaica sta affrontando il suo uragano più potente di sempre, superando il devastante Gilbert del 1988. La combinazione di vento estremo, onde di tempesta e precipitazioni eccezionali renderà le prossime ore potenzialmente catastrofiche, specie nei distretti meridionali e nelle aree montuose centrali.
L’intensificazione rapidissima di Melissa è legata a un contesto oceanico eccezionale: le acque del Mar dei Caraibi superano i 30°C, con anomalie di oltre +1,5°C rispetto alla media stagionale e un calore sottomarino profondo fino a 60-70 metri. Questo serbatoio di energia ha alimentato un processo definito Intensificazione Rapida tra i più impressionanti mai osservati: in meno di 36 ore, Melissa è passata da categoria 2 a 5, con un salto di oltre 65 nodi di intensità.
Anche se la frequenza complessiva degli uragani non mostra un aumento netto, cresce il numero di quelli estremamente intensi e a rapida intensificazione, in linea con le tendenze associate al riscaldamento globale.
La Giamaica resta ora nel pieno della tempesta, con raffiche equivalenti a quelle di un tornado EF4-EF5, in un territorio dove la vulnerabilità delle strutture e la densità abitativa aumentano ulteriormente i rischi.