Ottobre, dove è finito il freddo? E l’Autunno? Il precoce freddo dalla Russia

 

(TEMPOITALIA.IT) Ed ecco che, alla fine, arriva anche il caldo. Forse chi ci segue da tempo, chi ha la possibilità di leggere i nostri articoli e magari anche di seguire i miei – spero -, avrà avuto modo di notare che ho parlato di una sorta di stagione estiva tardiva in ottobre.

 

Solitamente questo periodo viene chiamato con vari appellativi. Pensate che anche in America del Nord ci sono periodi estivi in ottobre, o comunque simili alla stagione estiva, che portano un nome ben preciso, come per esempio l’estate indiana. Noi, invece, in Italia, chiamiamo questo periodo ottobrata.

 

Ma tutto questo ha una certa validità, secondo me, solo quando il tempo si avvicina alla media climatica stagionale. Nel momento in cui, invece, si vivono condizioni meteo diverse rispetto alla norma, non possiamo più definirla ottobrata, perché in effetti le condizioni atmosferiche non sono più autunnali. Lo erano a settembre, ma a ottobre, no.

 

Lo so che questo può confondere, ma osservando la situazione generale e le previsioni meteo, soprattutto, non c’è traccia dell’autunno. Possiamo quindi parlare di una situazione anomala, con un contesto persino di caldo fuori stagione. Più avanti vedremo anche perché: si parla perfino di un’intrusione di aria fredda, addirittura in arrivo dall’Artico o persino dalla Russia.

 

Insomma, tutto questo in ottobre non è affatto normale. Ricordo che in questo mese, in Italia, dovrebbero transitare le perturbazioni atlantiche, oppure quelle di origine afro-mediterranea o mediterranea. E dovrebbe piovere, perché ottobre è uno dei mesi più piovosi dell’anno su molte regioni italiane. E invece, proprio dove dovrebbero esserci le precipitazioni, non ci saranno. Ecco dunque l’anomalia climatica.

 

In America, parlo del Nord degli Stati Uniti d’America, lo chiamano estate indiana. Forse questo interessa poco agli italiani, ma là sono stati battuti record storici di temperatura per il mese di ottobre, sia sulla costa est degli Stati Uniti, sia verso la zona dei Grandi Laghi, in particolare. Ma pensate che persino nel Labrador, territorio solitamente molto freddo dove la prima neve cade già a ottobre, addirittura nei primi giorni del mese, quest’anno si sono ritrovati con temperature fino a 30 °C.

Allora, di fronte a tutto questo, come possiamo parlare di normalità e di autunno?

 

Ecco, ve l’ho detto: secondo me questo non è autunno, ma anomalia climatica. E quindi il futuro potrebbe riservarci ulteriori situazioni meteo anomale.

È troppo facile parlare di meteo autunnale solo perché la temperatura si è abbassata: questo è normale, abbiamo una radiazione solare ridotta. In più, abbiamo avuto un’intrusione di aria fredda, assolutamente insolita per provenienza orientale, che ha portato temperature pesantemente sotto la media per parecchi giorni in Italia, e valori bassissimi nei Balcani, dove è caduta neve come, talvolta, non accade più nemmeno in pieno inverno.

 

Ecco, questa è anormalità. E quando si parla di una situazione che non è affatto normale, entra subito in gioco il cambiamento climatico.

 

Ora, io non so quanto il cambiamento climatico influenzi tutto questo. Non sono uno scienziato, sto solo descrivendo che questa non è autunno. E allora, che cos’è?

 

In effetti, non c’è una risposta precisa. Le stagioni sono cambiate, e quindi, in questo contesto, senza voler fare proclami, stiamo vivendo un cambiamento climatico che ha rimodellato il nostro autunno, rendendolo più variabile, con estremi meteo che spaziano da situazioni alluvionali – che abbiamo vissuto recentemente – a condizioni di tempo secco come quelle attuali. E poi, forse, anche a un meteo freddo, non freddissimo, non gelido, perché non è ancora inverno.

 

Un errore da non fare è pensare che il freddo precoce sia il preludio di un inverno rigido. È vero che vi abbiamo parlato del fatto che quest’inverno potrebbe avere caratteristiche più fredde rispetto ad altri anni, ma non perché stia facendo freddo ora, bensì perché gli indici di comportamento del clima – secondo molti scienziati – potrebbero favorire scenari più freddi, ma solo su scala generale, non locale.

 

Non possiamo sapere se a Milano, Torino, Verona, Bologna, Firenze, Roma, Palermo o Cagliari farà più freddo del solito. Questo non possiamo prevederlo attraverso gli indici climatici, perché questi offrono una visione molto ampia, che a volte si estende ben oltre il continente europeo.

 

Allora, perché parlarne? Perché esistono diverse tipologie di indici climatici, e questi sono comunque molto importanti per avere una traccia, per cercare di capire. Anche se, alla fine, ci ritroviamo – come si suol dire – con un pugno di mosche, perché tutto ciò che ipotizziamo potrebbe poi essere smentito dal tempo stesso.

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