Ribaltone meteo da Lunedì 6 Ottobre: caldo fuori stagione e sorprese

 

(TEMPOITALIA.IT) Le proiezioni meteo a lungo termine, elaborate dai principali modelli numerici europei e americani, hanno completamente modificato la linea di tendenza iniziale. Si tratta di scenari che guardano oltre il 5 ottobre e che, proprio per la distanza temporale, richiedono ancora conferme. È dunque utile leggere queste elaborazioni come una traccia, un’ipotesi di direzione che ci aiuta a intuire quale possa essere il disegno meteorologico nelle prossime settimane.

 

Sta accadendo qualcosa su scala europea che non era stato messo in conto. I modelli stagionali avevano segnalato un mese di ottobre più caldo della norma, ma con i primi giorni caratterizzati da temperature vicine alla media e da precipitazioni ricorrenti. Fin qui, uno scenario coerente con le attese. Ma le ultime uscite modellistiche hanno spiazzato.

 

Fino a pochi giorni fa, infatti, le elaborazioni lasciavano intravedere un’espansione dell’anticiclone africano sul Mediterraneo centrale. Nelle analisi più recenti, invece, non si rileva più alcuna presenza significativa dell’alta pressione subtropicale. Al massimo si nota un richiamo di aria più calda provocato da aree depressionarie posizionate a nord e a ovest dell’Europa, una parentesi temporanea che potrà portare a un rialzo dei valori termici, ma senza raggiungere le punte elevate viste in altri mesi di ottobre.

 

Secondo i modelli, la scena sarà dominata da forti scambi meridiani, cioè movimenti di masse d’aria lungo i meridiani: correnti fredde che scendono da nord verso sud e, in risposta, risalite calde dall’Africa verso il cuore del continente.

 

Una dinamica che ricorda un autunno classico, con temperature spesso vicine alla media climatica, ma anche con episodi di freddo marcato. In alcune zone dell’Europa e della penisola italiana si prevede un calo termico che porterà i valori sotto la media del periodo di riferimento 1990-2020 e persino inferiori a quelli registrati negli anni ’70.

 

A questo punto sorge un dubbio: come mai si prevede freddo se le regioni polari mostrano da mesi temperature più alte della norma? La spiegazione sta nei contrasti termici. Quando l’aria artica scivola verso sud, attraversa superfici continentali che ne accentuano il raffreddamento. Inoltre, la presenza di nubi e precipitazioni contribuisce a trascinare aria più fredda verso il suolo. Ecco perché, tra piogge e perturbazioni, la prima decade di ottobre rischia di risultare più rigida rispetto ad altre annate.

 

Un segnale concreto di questo andamento arriva dal Nord Italia, dove intorno alla metà del mese è già previsto l’avvio dei riscaldamenti domestici. Un indizio che conferma come le temperature siano destinate a scendere ben al di sotto delle medie stagionali, confermando la proiezione di un ottobre freddo e instabile.

 

La caratteristica principale che emerge dalle analisi è però la variabilità estrema: alternanza di giornate miti e improvvisi ritorni di freddo, con oscillazioni che mettono a dura prova la capacità di adattamento del corpo umano. Una dinamica che in Europa non è abituale quanto negli Stati Uniti, dove il semestre freddo è segnato da sbalzi termici molto più violenti.

 

Ciò che sembra ormai certo è che nella prima decade di ottobre non ci sarà un vero ritorno dell’estate. Potrebbe esserci un colpo di coda più avanti, ma ormai senza la stessa forza che avrebbe avuto tra fine settembre e i primi giorni del mese.

 

La stagione fredda avanza, l’autunno prende campo e l’anticiclone subtropicale sembra aver perso la capacità di imporsi con decisione. Resta comunque la possibilità, in futuro, di rimonte calde improvvise, anche intense, perché il clima che viviamo oggi è segnato da eccessi e contrasti che rendono ogni previsione più complessa.

 

Credit

l’articolo è stato redatto su analisi scientifica principalmente dei dati di ECMWF, e Global Forecast System del NOAA.

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