
(TEMPOITALIA.IT) Negli ultimi decenni, settembre non rappresenta più l’inizio dell’autunno meteorologico come avveniva un tempo, quando l’anticiclone delle Azzorre garantiva una stabilità moderata e lasciava gradualmente spazio alle perturbazioni atlantiche. Oggi prevalgono condizioni più instabili e imprevedibili, legate al continuo surplus di calore accumulato che alimenta fenomeni molto più violenti.
Secondo i primi segnali provenienti dai modelli stagionali, l’anticiclone africano potrebbe avere un’influenza meno persistente rispetto agli ultimi anni, consentendo una maggiore variabilità atmosferica. Questo non significa un settembre freddo o tipicamente autunnale, ma piuttosto un mese caratterizzato da fasi alterne, con giornate molto calde alternate a episodi perturbati estremi.
Le temperature del Mar Mediterraneo, tornate sopra la media dopo il raffreddamento di fine luglio e inizio agosto, potrebbero incentivare lo sviluppo delle prime forti tempeste stagionali. In presenza di gocce fredde in quota, il Mediterraneo potrebbe fare da amplificatore per temporali intensi e di nubifragi localizzati.
Il rischio maggiore sarà legato agli scambi meridiani tra le irruzioni nord-atlantiche e le avvezioni calde dal Nord Africa. Questo contrasto può dar vita a un mix esplosivo, con ondate di calore improvvise, temporali di forte intensità e la possibilità di alluvioni lampo.
A livello previsionale, stando alle ultime elaborazioni modellistiche, i primi dieci giorni del mese potrebbero essere caratterizzati da un flusso atlantico molto attivo, contrapposto però a frequenti rimonte dell’alta pressione subtropicale, pertanto possiamo attenderci un meteo dinamico in un contesto termico leggermente più caldo della media, con la possibilità che si formino gocce fredde nell’ambito mediterraneo.
Credit: per la redazione dell’articolo abbiamo analizzato i dati di ECMWF, CFS e GFS. (TEMPOITALIA.IT)
Settembre: caldo africano e primi impulsi perturbati, cresce il rischio di fenomeni meteo estremi