

(TEMPOITALIA.IT) Ci sono dei siti web che ci danno la possibilità di conoscere le anomalie della temperatura superficiale, cioè quella che viviamo nella quotidianità rispetto alla norma a livello globale e mappato. Possiamo osservare delle cartine dove la temperatura è più bassa rispetto alla media, dove è più alta oppure nella norma. In una visione d’insieme prevale, purtroppo, la temperatura sopra la media, ma ci sono aree che segnano valori molto più rigidi rispetto al riferimento climatico, e c’è un aspetto non trascurabile perché sta crescendo nel tempo: quello della Siberia.

La Siberia vive una situazione di freddo molto importante: addirittura abbiamo temperature che vanno oltre i 10°C, se non anche 15°C, sotto la norma. Quelle regioni vivono un clima molto continentale, quindi ampiezze così notevoli in ambito di anomalie possono essere possibili sia di caldo che di freddo.
Tuttavia, fa specie e fa notizia, a mio avviso, raccontarvi che un’amplissima area della Siberia vive con temperature così basse; tra l’altro, questa situazione si estende per migliaia di chilometri. È un’ondata di freddo generata da un anticiclone che da noi si chiama russo-siberiano: un’alta pressione che riversa verso gli strati bassi dell’atmosfera l’aria fredda, anche perché a quelle latitudini abbiamo ormai una bassa radiazione solare. La temperatura si abbassa e il freddo va a stazionare.
C’è da sottolineare che, nonostante le aree di alta pressione, a causa di un Artico piuttosto caldo rispetto alla media si realizzano anche nevicate, a volte di insolita quantità, anche perché nelle regioni siberiane nevica pochissimo durante l’inverno: le precipitazioni sono irrisorie, a volte possono cadere anche solo 1/10 di centimetro di neve come nevicata media. Invece, in alcune aree soprattutto a nord, si osservano nevicate molto abbondanti: questo perché l’atmosfera ha una maggiore concentrazione di umidità e perché l’Artico è caldo, quindi il mare, ancora non congelato, favorisce lo sviluppo di nubi, così come i ghiacci e la loro evaporazione.
Questo cosa vuol dire per il nostro inverno? Al momento poco: possiamo definirlo come un indice, o come serbatoio eventuale per future ondate di freddo, sicuramente, ma siamo solo ai primi di Novembre e gli episodi di freddo importanti si verificano in Italia e in Europa ben più avanti. E, soprattutto, affinché giunga quest’aria fredda che attualmente staziona appena a est degli Urali, sono necessarie determinate configurazioni atmosferiche. Vedremo nel tempo se queste si andranno a realizzare, e non è necessario che ci sia un forte riscaldamento della stratosfera affinché si concretizzino.
Altre aree che hanno temperature sotto la media sono, addirittura, la Penisola Iberica in questo momento, una parte dell’Algeria (anche se si tratta di valori poco sotto la media), una porzione molto ampia del Centro Sud Africa; così l’India, l’Australia, gran parte dell’Argentina e poi una vastissima area degli Stati Uniti d’America, dato che si sta realizzando questa ondata di gelo. Una parte della Groenlandia segna temperature sotto la media; l’altra, quella occidentale, invece, è investita da un’ondata di caldo in risposta al freddo che sta scendendo sul Nordamerica.