
(TEMPOITALIA.IT) L’Autunno entra nel suo terzo mese, Novembre, con un avvio insidioso: dopo una veloce perturbazione atlantica, l’alta pressione torna a stendere il tappeto su gran parte dell’Italia, regalando giornate più stabili e un clima tiepido. È quel tipo di situazione che inganna: il Sole spunta, l’aria è mite per il periodo e ci si illude che possa durare. Ma, come spesso accade in Europa a inizio stagione fredda, basta un dettaglio a rimescolare la trama.
Il dettaglio, questa volta, ha un nome proprio: uragano Melissa. La sua intrusione sul Nord Atlantico sta ridisegnando la disposizione delle grandi figure bariche, modificando la tendenza della prima decade di Novembre rispetto a quanto appariva fino a pochi giorni fa. Risultato? Una parentesi anticiclonica che può far pensare a un mese tranquillo, ma con un cambio di passo già in agguato.
Tra l’alta pressione e le notti più lunghe, tornano anche le prime nebbie serie, specie in Val Padana. Un copione tipico del periodo, con mattine grigie e pomeriggi più luminosi, ma senza piogge organizzate. Al Sud e sulle Isole Maggiori, invece, tra il 4 e l’8 Novembre il Sole potrebbe imporsi quasi senza rivali.
Attenzione però: i modelli a più lungo termine fiutano un nuovo scenario. E qui la musica cambia.
L’influenza di Melissa sul disegno atmosferico
L’uragano Melissa spinge e vivacizza la circolazione sul Nord Atlantico, favorendo una temporanea rinascita dell’alta pressione sull’Italia. In pratica lavora come una “mina vagante” che altera il flusso delle correnti occidentali, consentendo una pausa stabile dopo l’ennesimo passaggio perturbato. È una pausa con caratteristiche quasi ottobrine: cieli più puliti, temperature sopra la media e nebbie in pianura. Proprio questa fase, per quanto invitante, rischia di far abbassare la guardia.
Nebbie e nubi basse: il volto della prima decade
Sulla Val Padana la combinazione tra suolo umido e inversioni termiche promette nebbie fitte e persistenti, talora sostituite da nubi basse. Il paradosso è servito: mentre i rilievi godono di un Sole quasi primaverile, le città di pianura possono restare intrappolate in un grigio lattiginoso, con massime smorzate rispetto alle zone collinari. Al Sud e sulle Isole Maggiori, invece, la prima parte del mese appare più generosa, con Sole prevalente e clima mite.
Il cambio di scena: possibile irruzione fredda nella seconda decade
Le ultime uscite del modello americano GFS delineano, attorno a metà mese, un’accelerazione verso condizioni più invernali. Il Vortice Polare potrebbe contrarsi, mentre l’Alta delle Azzorre si allungherebbe verso il Nord Atlantico e la Gran Bretagna. Un incastro che aprirebbe un corridoio per aria artica diretta verso l’Europa centrale e, a seguire, anche sull’Italia.
In termini pratici, tra la fine della prima decade e l’inizio della seconda decade di Novembre il tempo potrebbe cambiare di colpo: calo termico marcato, ritorno di precipitazioni sul Centro-Nord e quota neve in discesa fin sotto i 1000 m sui settori più esposti. Uno “strappo” non eccezionale per il calendario, ma comunque precoce rispetto al tepore di inizio mese.
Cosa aspettarsi regione per regione (in sintesi)
Nel Nord Ovest e Nord Est la parentesi stabile porterà nebbie e nubi basse, con temperature spesso più elevate in collina che in pianura. Al passaggio dell’eventuale irruzione fredda, le precipitazioni tornerebbero più diffuse, con neve a quote medio-basse sulle Alpi e localmente sull’Appennino settentrionale.
Sul Centro, lato tirrenico inizialmente più mite e soleggiato, poi possibile peggioramento con rovesci e vento in rinforzo; lato adriatico più esposto all’ingresso di aria fredda, con sensazione invernale più marcata.
Al Sud e sulle Isole Maggiori l’avvio resta soleggiato e mite; nel caso l’afflusso artico si concretizzi, aumentano le chance di instabilità soprattutto sui versanti adriatici e ionici, con calo termico anche di 6–8 °C rispetto ai valori della prima decade.
Affidabilità e buon senso: perché serve cautela
Parliamo di tendenze a lungo termine, quindi l’affidabilità non è scolpita nella pietra. I modelli come GFS ed ECMWF offrono scenari, non sentenze. La direzione generale — alta pressione nella prima decade e possibile irruzione fredda nella seconda — è credibile alla luce della dinamica atlantica guidata da Melissa, ma dettagli su intensità, traiettoria e tempistiche possono ancora variare. In altre parole: godiamoci il tepore di inizio Novembre, consapevoli che il guardaroba invernale potrebbe tornare utile a metà mese.
Credit: ECMWF, NOAA Global Forecast System, Met Office, National Hurricane Center, Copernicus Climate Change Service (TEMPOITALIA.IT)
Tra autunno e INVERNO: l’uragano Melissa ribalta il meteo di NOVEMBRE