Previsioni meteo la tempesta di Neve perfetta

Gennaio 14, 2024 Off Di miometeo

La quiete prima della tempesta

Il gelo che si vive in quest’oggi in Valle Padana è dovuto ad una situazione meteo normalissima, denominata inversione termica. Ma cos’è l’inversione termica? L’inversione termica in Valle Padana è un fenomeno meteorologico che si verifica quando uno strato di aria fredda e densa si accumula vicino al suolo, mentre sopra di esso si trova un livello di aria più calda. Normalmente, l’atmosfera diventa più fredda con l’aumentare dell’altitudine, ma durante l’inversione termica, questo gradiente di temperatura si inverte. In Valle Padana, questo fenomeno è particolarmente comune durante i mesi invernali a causa della conformazione geografica della zona, circondata da montagne che limitano il movimento dell’aria.

 

Effetti ambientali dell’inversione termica
L’inversione termica può portare a vari effetti ambientali. Uno dei più significativi è l’aumento dell’inquinamento atmosferico. Poiché l’aria fredda vicino al suolo è più densa, impedisce la dispersione degli inquinanti emessi dalle attività umane come il traffico e le industrie. Questo causa un accumulo di smog e particelle nocive nell’aria, peggiorando la qualità dell’aria e potenzialmente causando problemi di salute respiratoria per gli abitanti della regione.

 

Influenza sulle condizioni meteorologiche locali
Inoltre, l’inversione termica può influenzare anche le condizioni meteorologiche locali, come la formazione di nebbie dense e persistenti che riducono la visibilità e possono influenzare il traffico e altre attività quotidiane. Queste nebbie sono comuni nella Valle Padana, specialmente nelle mattine invernali, e possono persistere per diverse ore o addirittura giorni finché le condizioni meteorologiche non cambiano, permettendo la dispersione dell’aria fredda intrappolata a livello del suolo.

 

Perché si parlava di Buran da Novembre e poi non c’è stato
Il fenomeno noto come “Buran Gelo Siberia” rappresenta un’affascinante manifestazione meteorologica che incarna la severità e l’imprevedibilità del clima nelle regioni siberiane della Russia. Il termine “Buran”, nel contesto russo, evoca l’immagine di una tempesta di neve accompagnata da venti impetuosi, un’esperienza comune nelle austere terre siberiane. Queste tempeste sono caratterizzate da temperature estremamente basse, che frequentemente scendono al di sotto dei -40 gradi Celsius. Questo tipo di clima non solo pone sfide significative per gli abitanti umani e la fauna locale, ma anche incarna l’immensa capacità della natura di presentarsi in forme estreme, specialmente nelle regioni sub-polari del nostro pianeta. In realtà il gelo, però si è mostrato con notevole energia in Scandinavia, Russia europea e sino al Mar Nero, con moderata, marcata intensità sino alla Francia.

 

Buran amplissima influenza
La portata del “Buran Gelo Siberia” non si limita alla Siberia, ma può estendersi fino all’Italia, modificando radicalmente le condizioni meteorologiche anche qui. È importante sottolineare che

le nostre analisi non costituiscono previsioni meteorologiche a lungo termine, dato che la previsione del tempo oltre i 15 giorni tende ad avere una affidabilità limitata. Invece, si basano su tendenze climatiche osservate e su tecniche scientifiche avanzate, particolarmente sviluppate negli Stati Uniti.

 

El Niño caldo che porta il freddo
Il fenomeno El Niño, per esempio, tende a portare inverni più freddi e asciutti nel nord dell’Europa, ma condizioni più umide e piovose nel sud, inclusa l’Italia. Se una parte del continente sperimenta temperature più fredde, aumenta anche il rischio di ondate di gelo nel sud. Inoltre, è probabile che ci sia una maggiore copertura nevosa nelle vaste pianure siberiane durante anni particolarmente freddi. Attualmente, ci troviamo di fronte a entrambe queste condizioni, suggerendo la possibilità di un imminente evento di freddo.

 

E adesso?
I grandi maestri del meteo estremo sono in nordamericani, che dopo un dicembre mitissimo, con record di caldo soprattutto in Canada, ora vivono le avvisaglie di un pessimo effetto del Vortice Polare, e si avranno ondate di gelo a catena. In Europa ed in Italia la situazione meteo sarà meno aggressiva, per ora, il freddo si limiterà, almeno in una prima parte del periodo ad investire la parte settentrionale del Continente, rimandando eventuali ondate di gelo a più avanti, con il rischio potenziali di eventi atmosferici dovuti alla variabilità del Vortice Polare.

 

Tragici inverni italiani per le anomalie
Negli ultimi anni, l’Italia ha sperimentato variazioni significative nelle sue condizioni invernali. Ad esempio, nella Pianura Padana, una regione con una media annuale di nevicate, sono passati oltre dieci anni senza un significativo innevamento della durata di una settimana – un evento raro negli ultimi secoli. Questo porta a interrogarsi sulla relazione tra questi cambiamenti e il più ampio contesto del cambiamento climatico. In altre parti d’Italia, la situazione invernale sembra essere meno influenzata da queste anomalie. Regioni come la Sicilia, la Sardegna, la Toscana, il Lazio, la Puglia, la Calabria, la Basilicata, il Molise, l’Abruzzo, le Marche e l’Umbria sperimentano ancora nevicate quasi ogni inverno, in più linea con le medie storiche rispetto al Nord Italia pianeggiante. Tuttavia, anche qui l’inverno sta cambiando, mostrando pattern anomali.

 

Inverno del futuro
Il futuro degli inverni in Pianura Padana rimane incerto. Nonostante la presenza di alcune ondate di freddo moderate, l’ultima grande ondata risale al 2012. Il ruolo del cambiamento climatico, insieme alla possibile influenza di fluttuazioni climatiche, resta un argomento di dibattito e incertezza. Fattori come l’espansione dell’Alta Pressione delle Azzorre e delle Bahamas hanno contribuito a inverni eccezionalmente miti in Europa, alterando la distribuzione delle precipitazioni e influenzando le dinamiche del clima continentale. Queste alterazioni climatiche hanno un impatto diretto sulla distribuzione del gelo siberiano. Normalmente, il flusso polare umido impedisce al gelo siberiano di spostarsi verso ovest. Tuttavia, in alcune circostanze, questo flusso può variare, consentendo al freddo siberiano di raggiungere l’Europa occidentale, incluso l’Italia. Questa dinamica, unita ad altri fattori, ha contribuito a modificare significativamente i nostri inverni.

 

Il vero Buran deve preoccuparci
Il febbraio del 1956 rappresenta un capitolo emblematico nella storia meteorologica dell’Europa, e in particolare dell’Italia, essendo stato il mese più freddo dell’intero XX secolo. Questo fenomeno non fu isolato, ma si manifestò su vasta scala in gran parte del continente europeo, testimoniando un’eccezionale ondata di freddo che colpì diverse nazioni con intensità e persistenza straordinarie.

 

Buran estremo del futuro
Questo evento meteo estremo solleva interrogativi sulla possibilità di un suo ripetersi nell’era contemporanea, in un contesto di cambiamenti climatici. Alcuni studi suggeriscono che, nonostante il generale riscaldamento globale, episodi di freddo estremo potrebbero ancora verificarsi a causa dell’aumento dell’estremizzazione del clima. Tuttavia, altri punti di vista, basati sulla distribuzione statistica delle temperature (la curva di Gauss), suggeriscono che l’aumento delle temperature medie potrebbe ridurre la probabilità di tali eventi estremi. Questo dibattito mette in luce la complessità delle dinamiche climatiche e la sfida di prevedere con precisione eventi meteorologici in un mondo in rapido cambiamento.

 

La calamità naturale del Buran
Il Buran è una calamità perché non siamo più abituati al suo gelo, un tempo ricorrente. Il “Buran Gelo Siberia” è un esempio straordinario di come i fenomeni meteorologici possano influenzare non solo le regioni in cui si manifestano, ma anche aree geograficamente distanti. La comprensione e l’analisi di questi fenomeni richiedono un approccio olistico che tenga conto delle interconnessioni globali del clima e dell’ambiente. La situazione attuale ci pone di fronte a interrogativi cruciali sul futuro del clima e sulla nostra capacità di adattarci e rispondere a questi cambiamenti.

Previsioni meteo la tempesta di Neve perfetta